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Serie A, la squadra della radio di Lega e i soliti noti: Piccinini, Alciato, Rossi, Mizzoni, Cattaneo, Trevisani più gli influencer-tifosi

Il canale non in fm, trasmissioni dal 18 agosto. Il bando vinto da Radio Dimensione Suono e la sinergia con la Lega A. Mercoledì a Milano la presentazione del palinsesto. Dallari il direttore

Radio serie A with Rds: è l’oggetto della mail – in allegato inviata anche la colorata locandina dell’evento – scritto in inglese, magari per rimarcare quel marchio “made in Italy” che da quest’anno viaggerà abbinato alle immagini della serie A all’estero. La dizione completa in realtà è “Serie A made in Italy”, un’etichetta magari frutto di studio elaborato ma in estrema sintesi del finanziamento di 10 milioni di euro l’anno ricevuto dal Governo (quindi dalle tasche dei contribuenti italiani) di Giorgia Meloni e che per l’amministratore delegato della Lega serie A Luigi De Siervo sarebbe il battagliero biglietto da visita «col quale, dopo aver avviato percorso virtuoso, il calcio italiano intraprende il viaggio per riconquistare la leadership internazionale»: magari quel made come copyright è stato scelto per tenere lontani contraffattori e pirati, pur se va detto che il modello italico pare difficilmente replicabile. Già, dove lo si trova un campionato che cambia più volte classifica a stagione in corso, strapazzato e stressato da deferimenti, processi e penalizzazioni? Dove lo si trova un torneo nel quale le squadre partono con uno sponsor e poi in corso d’opera sono costrette a cancellarlo dalla maglia perché dei soldi nemmeno l’ombra? Dove lo si trova un campionato che per “favorire le scelte di programmazione dei tifosi e la comodità degli spettatori” piazza partite in giorni e orari impensabili (d’estate come d’inverno) e che addirittura spacchetta date e orari con abbondante anticipo salvo poi cambiare tutto a poche ore dalla gara in programma, magari sotto la spinta di qualche presidente che magari perché deve auto-realizzarsi un prodotto tv celebrativo mica sta lì a pensare alla regolarità del campionato (Napoli-Salernitana è solo uno degli esempi dell’ultima stagione) oppure sotto la regia del broadcaster detentore dei diritti?

“Lega serie A e Rds hanno il piacere di invitarla a Calcio di Inizio: Radio tv Rds Serie A”: magari per ripararsi dagli strali del governo sovranista che tanto tiene all’idioma tricolore, almeno nel biglietto d’invito e sulla locandina dell’evento non c’è una parola in inglese pur se per la conferma va inviata via mail al press-office di Rds (Radio Dimensione Suono) e non certo alla casella di posta della Lega serie A che ha la sede in via Rosellini a Milano: del resto l’evento si celebra sì a Milano ma in via Melchiorre Gioia, 65/A, cioè lì dove, oltre agli studi, ha sede pure la concessionaria di pubblicità dell’emittente che ad aprile (leggi qui) s’è aggiudicata il bando biennale della Lega A per la trasmissione sinergica del canale radiofonico interamente dedicato alla serie A.

Il 20 luglio del 1969 Neil Armstrong, appena messo il primo piede sulla Luna, pronunciava queste solenni parole: «È un piccolo passo per l’uomo ma un grande passo per l’umanità». Chissà, magari 54 anni e qualche giorno dopo, il 26 luglio 2023 “Il calcio di inizio” che altro non è che la presentazione del canale radio serie A, si rivelerà per davvero il primo passo verso la costituzione dello strombazzatissimo canale (tv) ufficiale della Lega A. Un passo storico, secondo De Siervo: «Il canale radio è il primo passo verso la creazione del possibile canale ufficiale per la trasmissione delle partite live che potrebbe prendere vita dall’1 luglio 2024», ha detto più volte. Sarebbero il completamento e il coronamento di un progetto di media-company che oltre alla produzione dovrebbe poi occuparsi direttamente della vendita dei diritti tv nazionali e internazionali: un progetto che balla da anni (se ne discute da almeno 4, ci vorrebbe un Cynar per combattere il lento, immutabile, logorio del tempo moderno) tra litigi, strali, invettive, retromarce nette e cadenzati passi in avanti dei venti presidenti di club e dei vertici della Lega A. Una mischia indistinta e mutevole tra chi punta sul canale tv per impugnare la cabina di regia garantendo risorse al sistema senza esser costretti a questue e snervanti trattative al ribasso, e chi invece propende per l’ingresso dei fondi di private equity che poi dovrebbero acquistare una percentuale della media-company elargendo così un cospicuo assegno ai boccheggianti club ma tenendoli fuori dalla cabina di comando. Discorsi eternamente sospesi mentre intanto galoppa alla velocità di luce e suono l’aumento varato da Dazn sulle tariffe d’abbonamento tv: un’estate fa quello base (che consente di vedere le gare) era stata portata da 19,90 euro mensili a 29,90 euro, adesso è stata fissata a 40,99 euro (chi decide però di pagare in un’unica rata – 299 euro – “risparmierebbe” 5 euro al mese ma Dazn incasserebbe tutto e subito, magari finanziandosi per il nuovo assalto ai diritti) e quello plus da 39,90 euro è sbalzato a 55,99 euro. Saranno i centesimi che fanno la differenza…

Intanto, sarà di sicuro una casualità, proprio il 26 luglio, proprio nel giorno in cui i club si riuniranno in assemblea per conoscere “l’esito delle trattative e prendere le conseguenti determinazioni” sulla vendita pluriennale (dal 2024) dei diritti tv domestici per i quali dall’inziale sbalorditiva stima di 1,1 miliardi di euro si è scesi di parecchio pur “spacchettando i pacchetti” e nemmeno le trattative condotte dalla commissione guidata da Lotito pare abbiano prodotto un risultato almeno simile (960 milioni) a quello del precedente (2021/2024) accordo con le piattaforme tv, nel pomeriggio cadranno i veli su squadra e palinsesto del canale radio-tv “Radio Serie A with Rds”. La compagnia, dopo la presentazione (al tavolo l’ad della Lega serie A De Siervo e il general manager di Rds Massimiliano Montefusco) nella sede di Radio Dimensione Suono alle ore 18, si sposterà poi appena di qualche metro, per brindare con un party al civico 73 di via Gioia, lì dove ha sede l’hotel “Crowne Plaza”, sede per anni di trattive di calcio-mercato.

Il quadro degli acquisti, la squadra e il palinsesto del canale radio che non trasmetterà in modulazione di frequenza Fm ma in modalità digital DAB e IP (cioè web, visibile anche in tv), che non ha la possibilità – perché non ne detiene i diritti – di trasmettere la radiocronaca integrale delle partite, che avvierà le trasmissioni il 18 agosto, che si avvarrà anche della collaborazione dei venti club che dovranno fornire le interviste dei protagonisti e altri contenuti, che trasmetterà sette giorni su sette (dalla ore 7 alle 24) e che avrà un contenuto striscia di 100 secondi giornalieri anche su Rds e rete radio collegate? «Programmazione di qualità, un mix d’innovazione e sostenibilità»: così due mesi fa il presidente di Rds Eduardo Montefusco aveva commentato l’esito vittorioso del bando ringraziando la Lega serie A e garantendo che, in sinergia proprio con la Lega A, ci si sarebbe subito messi al lavoro per definire quadra e squadra «arricchita da idee, contenuti, opinionisti e ambassador».

Il progetto, la squadra e il palinsesto sono stati illustrati ai venti club ieri l’altro, in fin dei conti sono loro gli azionisti del canale radio: i veli rigorosamente da mantenere con un passaparola fino al 26 luglio, giorno previsto per la presentazione in grande stile a Milano. Così, come si conviene per un lancio; così, tanto per mantenere suspense e sorpresa.

Serie A, la squadra della radio di Lega e i soliti noti: Piccinini, Alciato, Rossi, Mizzoni, Cattaneo, Trevisani più gli influencer-tifosi Storiesport

A leggere però nomi e programmi, a rileggere ancora le parole di Montefusco («una programmazione di qualità e un mix di innovazione e sostenibilità») e quelle di De Siervo, a pensare al lavoro sinergico delle due entità, si fatica un po’ a rintracciare novità e innovazione, forse resta salvo solo un briciolo di sostenibilità: la squadra di opinionisti e conduttori è formata da un blocco che passa da un canale all’altro, che circola da un broadcaster all’altro e che in qualche caso sta qui, lì e pure lì. Passaggi vorticosi e a volte rumorosi da Sky a Mediaset, da Dazn ad Amazon, tutti volti noti tv che ora si cimenteranno anche in radio: in fondo se le partite saltano da una piattaforma all’altra perché meravigliarsi se saltano da una parte – e restano pure sull’altra – anche commentatori, opinionisti, giornalisti, conduttori?

Bando alle domande. Nella lista di conduttori e opinionisti del canale radio della Lega serie A compaiono Sandro Piccinini, Riccardo Trevisani, Alessandro Alciato, allenatori come Serse Cosmi, ex giocatori come Alino Diamanti. Tra gli altri, avranno la conduzione di un programma Marco Cattaneo, Giorgia Rossi, Giulia Mizzoni, Sandro Piccinini. Il capo della redazione sarà il 65enne ex Sky Lorenzo Dallari che dopo tanto volley da quattro anni è passato al calcio: sulla bacheca di Linkedin si presenta come “editorial e social director presso Lega serie A”. Guiderà una redazione composta da sette giornalisti, si presume tutti neo-assunti in base al contratto nazionale dei giornalisti. Le sedi a Roma e Milano presso Rds, poi pare una a Sesto Fiorentino e un’altra probabilmente a Lissone, dove c’è la sede del canale della Lega A e della Var. Nel variegato palinsesto spazio anche a rubriche quotidiane curate da “Fantacalcio” e “Calcio&Finanza” e anche per i 100 secondi (ben 100 secondi…) quotidiani sulle frequenze Rds: il resto tutto via DAB e via IP, con la possibilità di visione televisiva nel corso della quale potranno passare gli highlights delle gare e le interviste dei protagonisti, curate in parte dalla squadra media dei club. Per ascoltare invece la cronaca delle gare bisognerà rimanere sintonizzati sulle frequenze radiofoniche e digitali della Rai che fino al 2024 ha l’esclusiva: dunque la radio della serie A potrà dare solo aggiornamenti di cronaca.

Un assaggio di programmi e palinsesto? Dal lunedì al venerdì (dalle ore 10 alle 12) un programma condotto da Marco Cattaneo, Giorgia Rossi e Giusi Meloni il cui volto è visibile in tv su Sportitalia. Di martedì e venerdì condurrà un programma l’ex Sky Giulia Mizzoni che nell’ultima stagione ha commentato e curato da bordocampo i servizi sulle gare di Champions trasmesse da Mediaset e Amazon, partite affidate alla telecronaca di Sandro Piccinini che il venerdì (dalle 18 alle 21) sul canale radio serie A condurrà un programma tutto suo. Il titolo? Tradizione più che innovazione: si chiamerà “Sciabolate”. Una rubrica, pare bisettimanale, anche per Eva Gini, giornalista di Inter tv e Sportitalia che secondo le cronache rosa avrebbe conquistato tempo fa il sorriso di Iker Casillas. Il sabato e la domenica (un tempo giorni esclusivi di partite, nella nuova stagione settimana con pochi buchi) la programmazione standard prevede, sempre nel segno dell’innovazione: dalle ore 7 alle 10 rassegna stampa, dalle 10 alle 13 focus sulle partite, dalle 13 alle 16 collegamenti con i campi, dalle 16 alle 19 aggiornamenti, dalle 19 alle 24 aggiornamenti, commenti, interviste sulla giornata di calcio.

Questo è solo un assaggio del programma qualitativo-innovativo-sostenibile (sono le parole di Montefusco e De Siervo che mercoledì illustreranno tutto) del canale radio della A. Che per catturare ascoltatori e racimolare pubblicità (altrimenti, che sostenibilità sarebbe) ha deciso poi di inglobare nella squadra una variegata formazione di influencer che popolano i social (soprattutto Instagram e Tik Tok), che hanno un canale youtube: noti per fede calcistica e soprattutto seguiti da milioni di followers. Dunque qualche briciolina potrebbero garantirla – come ascolti, avranno pensato gli ideatori, trainando i fans delle rispettive squadre – al neonato canale radio. Già nella slide di presentazione compaiono due noti influencer, uno con maglia Juventus e un altro con maglia Roma. Saranno forse questi gli ambassador del calcio italiano di cui parlava Montefusco? Mercoledì magari svelerà.

Intanto nel lungo elenco compaiono con i “nome d’arte” Lisa Offside (appassionata di calcio e fantacalcio, fan bianconera, così si descrive), Campolunghi (Luca, Elisa o entrambi i fratelli?) tifoso juventino che pare spopoli su Tik Tok, Tommy Cassi (Tommaso Cassisa) che mesi fa s’attirò una valanga d’improperi dai tifosi juventini per quel video di pochi secondi sull’immagine di Bastoni dopo il ko in Coppa Italia, Marco Cattaneo. E poi ancora Ilaria Limelli che si professa tifosa della Juve e del calcio, Luca Mastrangelo influencer interista e Sickwolf (Simone Filippone) tifoso della Roma. Basteranno questo palinsesto e questa squadra, basterà questa sinergia con Rds, per fare del canale radio della Serie A un grande successo, il primo passo per una storica, innovativa e redditizia rivoluzione capace di far riacquistare la leadership internazionale al pallone tricolore?

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