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La Salernitana di Iervolino e i discorsi del presidente

In piedi. Senza la croce, con la mano sul cuore però. Alla sua destra il tecnico Paulo Sousa (quello dell’amore “tradito e malato”, dichiarazioni e confessione però rese tre mesi dopo), alla sinistra invece il fresco consigliere del cda Gianni Petrucci, non ancora però celebratissimo vice-presidente esecutivo.

In piedi. Senza la croce, con la mano sul cuore però. In una saletta d’albergo, senza però l’aria condizionata. Al lato, come uditori, l’ad Maurizio Milan, il consigliere del cda Civitella e il ds Morgan De Santis.

In piedi. Senza la croce, con la mano sul cuore però. A parlare davanti ad una platea attenta, rapita dal discorso. Davanti a lui, i giocatori della Salernitana: non c’erano ancora i sette “colpi” di mercato (così poi definiti da giornalisti, opinionisti, servitori, nani e ballerine, lacchè, tifosi ed extraterrestri, lodi senza che mai l’avessero visti…in realtà le fulgide dichiarazioni sarebbero continuate per mesi) arrivati a metà agosto, c’era l’infortunato Dia ma non c’erano i nazionali under 21 (Pirola, Lovato e Botheim), non c’era ancora Lassana Coulibaly e non c’era ancora nemmeno Ochoa, tutti reduci da impegni con le proprie nazionali. Di quei 28 convocati per il ritiro estivo, pochi ce ne sono adesso nella rosa (non c’era ancora Inzaghi che poi è stato esonerato, non c’era ancora Liverani che adesso, a sentire qualche consigliere, sarebbe sulla graticola, non c’era ancora Sabatini che sempre a sentire qualche bene informato sarebbe in discussione, non c’erano ancora i dieci “rinforzi” della campagna invernale, molti dei quali con contratto di 5 mesi) della Salernitana.

Ultima in classifica, 14 punti in 27 giornate, 2 vittorie (solo una all’Arechi), 17 sconfitte, 21 gol segnati (meno di una a partita) e 54 gol subiti (perfetta media di 2 gol a partita) a -9 dalla quart’ultima, a 11 gare dalla fine. La fine, già. Parentesi: l’umiliazione non è nei numeri, il fallimento non sta nella posizione di classifica. Sono il meno peggio. È il circo barnum messo su (dal 23 maggio 2022) dalla Salernitana ad averla fatta diventare una barzelletta (provate a chiedere a qualche dirigente o calciatore di serie A…).

La Salernitana di Iervolino e i discorsi del presidente Storiesport

Era il 13 luglio 2023. Sette mesi (e venti giorni) fa. Il 13 luglio 2023 il presidente della Salernitana Danilo Iervolino irrompeva, nel pomeriggio, a Rivisondoli. In piedi. Senza la croce, ma con la mano sul cuore. A cuore aperto, in dialogo con staff e calciatori in una saletta d’albergo. Poi l’ingresso sul campo d’allenamento, accolto dall’applauso di giocatori e staff: lo scambio di targhe con gli amministratori locali, un breve discorso con microfono in mano, la gente sugli spalti ad applaudire, la squadra ad ascoltare e applaudire. Poi, le interviste con i giornalisti.

Dall’agenzia (dichiarazioni facilmente rinvenibili anche via audio, ci sono molti link on line) Ansa del 13 luglio, ecco una (breve) sintesi. «In questo periodo di calciomercato c’è sempre un’attesa speciale. Il nostro progetto era trattenere l’ossatura della squadra, lo scheletro fondamentale per ripartire e poter costruire da lì. È evidente che il calciomercato è ancora lungo, abbiamo ancora qualche obiettivo tra cui sicuramente una prima punta e poi si vede. Cercheremo di stare attenti e di cogliere le migliori opportunità. Sono convinto che la squadra sarà più forte dello scorso anno». «Dia? Non dipende da noi. C’è una clausola. Noi speriamo che decida di restare con noi, noi lo vogliamo fortemente, lo abbiamo riscattato perché lo riteniamo fondamentale per la Salernitana, quindi, incrociamo le dita». «La curva Nord? A Salerno sta diventando tutto un po’ complicato, il nostro impegno è su tutti i fronti. Le infrastrutture sono fondamentali, la nostra casa è lo stadio. Il centro sportivo, le infrastrutture? Possono potenziare il nostro lavoro e creare contaminazione tra prima squadra e giovani. Noi ce la stiamo mettendo tutta ma è tutto maledettamente difficile. Non so come mai a Salerno diventa tutto incredibilmente difficile. Qui a Rivisondoli c’è un’ospitalità pazzesca, l’energia di cui abbiamo bisogno. Ci farà bene per iniziare in modo straordinario il campionato. L’idea è di restare qui più a lungo possibile. Il calcio deve unire, deve essere un hub di trasferimento dei migliori valori». Era il 13 luglio 2023.

Sono passati 7 mesi e 20 giorni….Nel tempo: Sousa, giocatori, arbitri, procuratori, decreto crescita, decreto dignità, stadio, sportcity, politici, amministratori locali, direttore sportivo, di nuovo calciatori, di nuovo procuratori (l’elenco è lungo, meglio soprassedere)…

Oggi, 4 marzo 2024. Proprio sicuri di voler sapere, per filo e per segno, cosa abbia detto oggi pomeriggio Danilo Iervolino alla squadra e allo staff?

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