Spalletti e Gravina aprono le porte della Nazionale a Savorani. Il doppio incarico del preparatore portieri e la squalifica al Siena

La nuova chioccia degli azzurri ha firmato per la Fiorentina due mesi fa. 600 i tecnici abilitati a Coverciano. I premi, il patteggiamento ai tempi di Conte e l'inchiesta di Cremona
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Da Bagno a Ripoli a Coverciano sono appena undici chilometri. Sarà forse anche per una ragione logistica che il Club Italia diretto dal presidente federale Gabriele Gravina e il nuovo tecnico della Nazionale maschile (la casella della femminile è ancora vuota, Donadoni pare si sia gentilmente sfilato e c’è ancora chi dall’interno sponsorizza Carmine Gautieri incurante forse della netta opposizione delle giocatrici pronte alle barricate, in lizza ci sarebbero Patrizia Panico e Antonio Cincotta, outsider Gianpiero Piovani che però allena il Sassuolo women, non c’è ancora il ct ma intanto la nazionale femminile tornerà in campo a fine settembre contro la Svezia e per la quarta volta in nemmeno quattro anni indovinate dove giocherà? Al Patini di Castel di Sangro) Luciano Spalletti abbiano convenuto che la scelta del preparatore dei portieri nel nuovo staff azzurro dovesse ricadere sul 58enne romano Marco Savorani?

Appena due mesi fa l’ex portiere cresciuto nella Roma aveva lasciato il Tottenham e firmato il contratto con la Fiorentina (parole al miele spese ai microfoni nel giorno della presentazione ufficiale) che si allena nel nuovo e modernissimo centro sportivo di Bagno a Ripoli per il quale Rocco Commisso (non proprio un fan di Gravina) ha speso quasi 120 milioni di euro. Nemmeno il tempo di immergersi nel mondo viola, di conoscere Terracciano, Martinelli e Christensen ed ecco arrivare la sirena azzurra pronto a investirlo del ruolo di chioccia per Donnarumma, Meret e Vicario: “Vuoi preparare i portieri della Nazionale?”. Alla proposta, Savorani non ha saputo dire di no: non ha però chiuso con la Fiorentina che per suo conto, almeno per il momento, non ha proferito ufficialmente verbo.

E così Marco Savorani si dividerà tra Fiorentina e Nazionale, farà la spola tra il “Viola Park” e Coverciano quando la Nazionale si radunerà e allenerà nel centro sportivo federale, un part-time in azzurro che si traduce in doppio incarico. Quando Spalletti radunerà i convocati per allenamenti, stage e partite, il preparatore dei portieri viola Marco Savorani lascerà i compiti di preparatore dei portieri della Fiorentina al collaboratore Sabino Oliva dedicandosi alla cura dei portieri della nazionale azzurra: almeno dal punto di vista logistico non fa una piega.

Certo, il doppio incarico (club-nazionale) non è vietato ma può definirsi opportuno? D’accordo che il doppio incarico è stato sdoganato da tempo – tanto per non tornare troppo indietro nel tempo, Lele Oriali all’Inter e team manager della Nazionale con Roberto Mancini (ha lasciato l’incarico, seguirà anche lui il Mancio?), Stefano Braghin direttore generale della Juventus femminile e capo delegazione della Nazionale femminile all’ultimo infausto Mondiale (tra l’altro tra i recenti grandi elettori della vedova di Paolo Rossi a capo della Divisione Femminile al posto dell’abbandonata Ludovica Mantovani) – ma fin qui aveva riguardato ruoli dirigenziali e non prettamente di campo e non per la nazionale maggiore. La scelta ricaduta su Savorani, un preparatore dei portieri che da nemmeno due mesi ha firmato un contratto con un club e che pare abbia superato la soluzione Gaetano Petrelli, responsabile “area portieri nazionali giovanili e docente di tecnica del portiere alla Scuola tecnica federale di Coverciano”. Certo, magari per semplificare ancor meglio le cose (e risparmiare qualche soldino) si poteva affidare il ruolo liberato da Massimo Battara (che seguirà Mancini in Arabia Saudita) a Gigi Buffon che, dopo esser stato investito del ruolo di capo delegazione, potrebbe e dovrebbe assumere uffiosamente, senza dar troppo nell’occhio, anche il ruolo di team manager, quello cioè svolto negli ultimi anni da Oriali: certo, l’ex portiere della Juventus e in azzurro campione del Mondo nel 2006 non ha ancora l’abilitazione, non ha ancora il patentino (obbligatorio) di preparatore però la Figc ha più di una volta insegnato che le norme scritte sono una cosa e le deroghe sono quasi all’ordine del giorno.

Il doppio incarico non è vietato ma si può definire opportuno? La domanda ha una sua ragione. Anzi, almeno seicento buone ragioni. Perché in Italia sono 592 gli allenatori dei portieri professionisti che hanno ottenuto l’abilitazione dopo aver sostenuto il corso a Coverciano (corsi pagati, oltre 2500 annui e poi vitto e soggiorno a proprie spese nel centro federale di Coverciano, i soldi entrano nel bilancio Figc, leggi qui) e 24 sono gli allenatori dei portieri GkA che sta per Goalkeeping A ed è il patentino internazionale dei professionisti. Secondo il dato di Apport (Associazione preparatori portieri) attualmente in Italia ci sono poi 2037 allenatori dei portieri dilettanti e settore giovanile e circa 100 Goalkeeping B (patentino internazionale dilettanti e settore giovanile): anche loro, naturalmente, hanno ottenuto la qualifica dopo i corsi e l’esame specifico. Molti, tra professionisti e non, sono a spasso. Breve nota a margine a proposito di deroghe e doppi incarichi: Cristiano Viotti lo scorso anno seguiva l’under 18 maschile della Lazio e la Nazionale A Femminile. Mattia Volpi seguiva l’under 19 della Nazionale Femminile e la Primavera del Potenza con l’ex Milan e Juve Nocerino. Pasquale Pastore seguiva l’under 23 della Nazionale Femminile, la under 18 della Nazionale maschile e i portieri dell’Afragolese maschile in D. Con Savorani il caso del doppio incarico fa un deciso balzo in avanti, visto che si tratta di un incarico con un club di A e l’incarico con la Nazionale maggiore.

All’elenco dei numeri si aggiunge una semplice constatazione: un allenatore dei portieri dilettanti che allena i portieri di una società dilettantistica non può allenare i portieri del settore giovanile di un’altra società dilettantistica, è già successo ed è stato squalificato e multato. Un allenatore professionista col patentino più qualificato (GkA) può invece allenare i portieri di un club professionistico (di livello alto) e contemporaneamente dedicarsi alla cura dei portieri della Nazionale. Molti dei 600 portieri col patentino da professionista che sono a spasso, senza impiego, si chiedono come sia possibile.

«All’inizio non sapevo neppure dell’esistenza di questo documento, io della clausola ho saputo leggendo i giornali»: magari la frase che Gravina (la Figc sta facendo balenare l’ipotesi di un’azione risarcitoria da intentare nei confronti di Mancini) ha utilizzato per rifilare una scudisciata alla richiesta di De Laurentiis – e che cioè Spalletti onorasse l’impegno scritto firmato di proprio pugno nemmeno due mesi prima (leggi qui) – il presidente federale e presidente del Club Italia potrà ripeterla anche sabato quando Luciano Spalletti sarà ufficialmente presentato come allenatore della Nazionale (presentazione a settembre obbligata, visti gli impegni dell’Italia nelle qualificazioni. Se gli impegni fossero stati più in là nel tempo sarebbe stata rimandata l’ufficializzazione consentendo così che la cifra della penale perdesse altro peso? Intanto sono state spedite le pre-convocazioni: chi le ha firmate?) e sarà presentato il nuovo staff (le new entry: Domenichini, Baldini, Sinatti, Russo, Pane, Ferrini, Venturin). Magari al centro federale di Coverciano risuonerà – se domanda ci sarà – questa solenne frase: non conoscevo il numero degli allenatori dei portieri che abilitiamo nel nostro centro tecnico federale, forse potevamo fare una ricerca più ampia, ma abbiamo scelto il più bravo e la Fiorentina ha mostrato grande disponibilità.

Marco Savorani in realtà è tra i più bravi e preparati allenatori di portieri a livello internazionale. Per due stagioni consecutive (2016/2017 e 2017/2018) ha vinto il premio come miglior preparatore italiano dei portieri: erano i tempi della Roma, lì dove ha conosciuto Spalletti, lì dove si è cementata la stima reciproca. A novembre del 2021 era volato in Inghilterra per seguire Antonio Conte (con lui in Nazionale lavorò il preparatore dei portieri Gianluca Spinelli anche lui con doppio incarico) che lo aveva voluto al Tottenham. Dopo due anni agli “Spurs” ha rifatto i bagagli ed è tornato in Italia: a giugno ha infatti accettato la proposta della Fiorentina. In Toscana c’era già stato: al Siena ai tempi di Conte allenatore. Nel 2012, da tesserato del Siena, fu anche lui coinvolto in un’inchiesta legata al calcioscommesse e venne deferito dall’allora capo della Procura Figc Stefano Palazzi per omessa denuncia relativamente alle partite della stagione 2010/2011 Novara-Siena e Albinoleffe-Siena. La sua originaria richiesta di patteggiamento (4 mesi di squalifica) fu rifiutata; riuscì però poi a limitare i danni ottenendo un ri-patteggiamento della sanzione: 5 mesi e 10 giorni di squalifica. Tre anni dopo la Procura della Repubblica di Cremona lo inserì tra gli indagati in un’altra inchiesta sempre legata al calcioscommesse: fu accusato insieme ad altri di associazione a delinquere e frode sportiva però il Gip del tribunale lombardo non ritenne le accuse fondate e quindi la sua posizione venne stralciata. Messe alle spalle queste due vicende, negli anni ha dimostrato grandi capacità come preparatore dei portieri. Dalla Roma al Tottenham, fino ai giorni di oggi, quando ha ottenuto una doppia chiamata. Prima della Fiorentina e adesso anche dalla Nazionale. Un doppio incarico, un doppio stipendio, un doppio premio.

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