Si può influenzare (eufemismo) il regolare decorso di campionati calcistici? Si può modificare il verdetto del campo consentendo a società che non potrebbero scendere in campo di giocare regolarmente iscrivendosi ai campionati? Si può consentire che alcuni club non versino la tassa d’iscrizione, che poi gli stessi club inadempienti non paghino (o lo facciano fuori tempo massimo) nemmeno gli importi delle rateizzazioni concesse, evitando così la sconfitta a tavolino e che quindi portino a termine il campionato? Si può dire che in questo modo e con queste modalità i risultati dei campionati siano falsati? Sì, certo che si può dire, che può succedere. È successo. E può accadere che chi ha amministrato, guidato, diretto, influenzato, governato e presieduto questi eventi se la cavi con una semplice e modesta ammenda, senza nemmeno essere deferito, patteggiando la sanzione con il beneplacito di chi governa la giustizia sportiva? Si può dire, certo che può accadere.
Soprattutto se le vicende riguardano il calcio italiano, la Figc presieduta da Gabriele Gravina, la Lega Nazionale Dilettanti presieduta dal rivale Cosimo Sibilia e il Comitato Regionale Campania che da anni è tormentato, attraversato e sporcato da una sequela interminabile di baruffe, inchieste, veleni, polemiche e ribaltoni. Giochi, giochi di potere. Niente altro. Altro che dilettanti. «La colpa è nostra, siamo noi società che dovremmo cacciare tutti questi signori, tutti»: così un delegato campano due anni fa brandendo il microfono nel corso di un’agitatissima riunione elettiva – volarono accuse, minacce e spintoni – all’hotel Ramada a Napoli, nel giorno che decretò la fine della presidenza del salernitano Salvatore Gagliano schiudendo così le porte all’arrivo di Carmine Zigarelli, avellinese e considerato delfino del presidente Sibilia. Cambiano le amicizie e le alleanze ma in fondo non cambia nulla. Soprattutto non cambia il vento, al Comitato campano. Vento d’inchieste e tempeste.
Carmine Zigarelli a gennaio – unico candidato – è stato rieletto presidente da remoto con 268 voti al termine di due stagioni tormentate per il calcio dilettantistico e campano, afflitto da crisi cicliche, continue ed endemiche, azzerato poi dalla pandemia. Ha rischiato di essere azzerato anche lui, il presidente del Comitato. Coinvolto direttamente, pesantemente, personalmente, in un’inchiesta chiusasi qualche giorno fa con il patteggiamento. Continua a restare in sella però, perché gli basterà pagare un’ammenda di 4500 euro nonostante le responsabilità riconosciute, ammesse. Acclarate. C’è tutto scritto nel comunicato Figc numero 19/AA del 26 luglio scorso, in calce le firme del segretario federale Brunelli e del presidente Gravina. Nel comunicato ci sono le determinazioni della Procura Federale a conclusione delle indagini sulle irregolarità in materia di ammissioni ai campionati dilettantistici della Campania per la stagione 2019/20 commesse dal presidente Carmine Zigarelli. Procura che ha comminato al numero uno della LND Campania una sanzione di 4.500 euro. Questo perchè Zigarelli si è avvalso dell’ex art 126 del CGS che prevede “prima che il Procuratore Federale notifichi l’atto di deferimento, la possibilità dei soggetti ai quali è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini di richiedere attraverso una proposta inviata via pec alla segreteria della Procura Federale l’applicazione di una sanzione ridotta o commutata, indicandone il tipo e la misura oppure, ove previsto dall’ordinamento federale, l’adozione di impegni volti a porre rimedio agli effetti degli illeciti ipotizzati”.
Dunque sono bastate una pec, un’ammissione di responsabilità e cavilli normativi per evitare il deferimento e conseguenze ben più gravi di una modesta ammenda. Ma di cosa era accusato Zigarelli? Anzi, cosa ha ammesso Zigarelli? Ecco il testo del comunicato della Procura federale.
“Vista la comunicazione della Procura Federale relativa al provvedimento di conclusione delle indagini di cui al procedimento n. 491pf 20/21 adottato nei confronti del Sig. Carmine Zigarelli avente ad oggetto la seguente condotta: Carmine Zigarelli Presidente del Comitato Regionale Campania della Lega Nazionale Dilettanti all’epoca dei fatti, in violazione dell’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, sia in via autonoma che in relazione a quanto disposto dall’art. 28, comma 2 lett. b) e c), del Regolamento della Lega Nazionale Dilettanti, per avere lo stesso consentito, approvando personalmente le richieste presentate dalle compagini, che le seguenti società venissero ammesse ai campionati regionali di Eccellenza e Promozione della Regione Campania per la stagione sportiva 2019 – 2020 rateizzando tutto quanto dovuto per l’iscrizione e non soltanto l’assicurazione tesserati” e l’acconto spese per attività regionale ed organizzazione”, così come previsto dalla norma appena citata: 1.- S.S.D. Eclanese 1932 Calcio, 2.- A.S.D. Campania Felix, 3.- A.S.D. Viribus Somma 100, 4.- Polisportiva Teora, 5.- A.S.D Temeraria 1957 San Mango, 6.- C.S.D.S. Afro Napoli United, 7.- A.S.D. Monte di Procida Calcio, 8.- A.S.D. U.S. Grigiorossi (oggi U.S. Angri 1927), 9.- A.S.D. San Giorgio 1926, 10.- A.S.D. Casoria Calcio 1979, 11.- A.S.D. Alba Nova Calcio, 12.- Nuova Napoli Nord, 13.- A.S.D. Salernum Baronissi, 14.- A.S.D. Polisportiva Rocchese, 15.- A.S.D. Sporting Ercolano, 16.- A.S.D. Polisportiva Puglianello, 17.- A.S.D. Picciola, 18.- A.S.D. Quartograd, 19.- A.S.D. Ponte 98, 20.- G.S. Audax Herajon 1956; in violazione dell’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, sia in via autonoma che in relazione a quanto disposto dall’art. 30, comma 6, del Regolamento della Lega Nazionale Dilettanti e dall’art. 53 delle N.O.I.F., per avere lo stesso consentito alle società citate nel precedente capo di incolpazione di partecipare ai campionati ai quali erano state ammesse senza provvedere al versamento tempestivo degli importi per i quali avevano ottenuto la rateizzazione, nonché per non aver dato seguito agli avvisi di prelievo coattivo inviati alla maggior parte di tali compagini e per aver consentito che le medesime disputassero le gare successive al ricevimento degli stessi; tanto determinando una situazione per la quale alla fine della stagione sportiva 2019/2020 le squadre delle seguenti società avevano preso parte al campionato al quale erano state ammesse senza versare importi dovuti per l’iscrizione.
Vista la richiesta di applicazione della sanzione ex art. 126 del Codice di Giustizia Sportiva, formulata dal Sig. Carmine Zigarelli; vista l’informazione trasmessa alla Procura Generale dello Sport; vista la prestazione del consenso da parte della Procura Federale; rilevato che il Presidente Federale non ha formulato osservazioni in ordine all’accordo raggiunto dalle parti relativo all’applicazione della sanzione di 4500 euro di ammenda per Carmine Zigarelli”.
In sostanza. Anzi, in soldoni la Procura federale ha accertato come il presidente Zigarelli abbia personalmente approvato le richieste d’iscrizione delle 20 società coinvolte rateizzando non solo l’assicurazione tesserati e l’acconto spese per attività regionale ed organizzazione come da regolamento ma tutto il dovuto. I costi d’iscrizione per la stagione 2019/2020 fissati dal Comitato Campano erano (Comunicato ufficiale numero 1 del 3 luglio 2019): 5670 euro per i club di Eccellenza, 4950 per quelli di Promozione, 2810 per i club di Prima Categoria. Inoltre bisognava sommare 29 euro a testa per il numero di tesserati come costo assicurazione calciatori. Niente di versato.
E ancora. Le società avevano ricevuto la possibilità di rateizzare ma non hanno provveduto o lo hanno fatto fuori tempo. Questa inadempienza avrebbe dovuto provocare il prelievo coatto da parte di un ispettore prima della gara e in caso di mancato incasso, la comunicazione all’arbitro di non poter dirigere la gara con conseguente perdita a tavolino. Niente, non è successo nulla. Nessun pagamento, nessun avviso, nessun prelievo coatto. Rateizzazioni in alcuni casi mai avvenute, in altri con tempi oltre il limite. Le società però hanno continuato a giocare regolarmente, eppure non avrebbero potuto essere iscritte. Hanno giocato (vinto, pareggiato o perso) contro altre società che invece avevano adempiuto agli obblighi. Dunque, si può ragionevolmente dire come l’esito delle competizioni sia stato falsato, irregolare. E che inevitabilmente, il risultato di queste condotte si sia propagato alla stagione successiva, sulla scia dei risultati sportivi acquisiti da società che non avrebbero dovuto partecipare alla competizione. A fronte di tutto questo, Zigarelli (rischiava una pesante squalifica) se l’è cavata con una semplice ammenda, nemmeno cinquemila euro: senza processo, nell’acquiescenza dei competenti organi federali. Nel silenzio assordante. O quasi.
Chiusa una vicenda però, se n’è subito aperta un’altra. Un’altra che riguarda sempre il presidente del Comitato Regionale. Sono infatti al vaglio le iscrizioni al Registro Coni di società che grazie a questa iscrizione avrebbero acquisito il diritto di voto nelle elezioni ma che soprattutto hanno ricevuto i fondi Covid da parte dello Stato. Qualche giorno fa il consigliere regionale Fulvio Frezza ha inviato una richiesta di sollecito e chiarimenti al presidente Figc Gravina, al procuratore federale Chinè, al presidente del Coni Malagò, al presidente regionale del Coni e al direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate. Arriveranno risposte? Zigarelli si salverà dalla decapitazione? Chissà, intanto il presidente si dedica a buone azioni, magari prova a redimersi, a effondere un’immagine samaritana che cancelli quella offuscata dalle ultime vicende. Nello scorso fine settimana si è recato al centro di medicina trasfusionale dell’Azienda Santobono Pausilipon, si è fatto immortalare in una foto con alcuni dottori tra cui Paolo Tambaro (familiare del vice-presidente vicario del Comitato Campano Giuliana Tambaro?), ha donato sangue e ha lanciato un accorato appello: «Doniamo sangue per aiutare i bambini ammalati». Qualcuno salverà, aiuterà Zigarelli?