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Basket, la Lombardia smentisce e smaschera Petrucci: «Uniti e avanti per il rinnovamento della governance del basket italiano»

Dopo la fuga in avanti del presidente federale che sul sito Fip aveva comunicato la convergenza sulla sua candidatura arriva il comunicato ufficiale del Comitato Lombardia
Gianni Petrucci

Poche righe: stringate, semplici, asciutte, lineari. Tanto per non lasciare spazio a incomprensioni, il necessario per ribadire la rotta e per sgombrare ombre, fantasmi, dubbi, divergenze. Le due righe ribadiscono la linea intrapresa da dieci mesi, una linea che ha trovato convergenze con altri comitati e componenti elettorali, frantumano le velleità e le speranze del presidente federale uscente, sparigliano e silenziano i tentativi di mettere guerra e zizzania in casa altrui: tutti uniti, tutti compatti e decisi. Indietro non si torna. Anzi, si va avanti. “Il Comitato Regionale Lombardia, riunitosi nel consiglio direttivo del 09/08/2024, ribadisce la linea del rinnovamento per la governance della Federazione italiana pallacanestro. Si rinnova la fiducia verso tutti i dirigenti lombardi”.

E così, mentre le stelle di Stati Uniti e Francia davano vita all’ultimo atto cestistico dei Giochi di Parigi, si schiantavano i desideri e le manovre di Gianni Petrucci, presidente (da dodici anni di fila, dopo i sette anni dal ’92 al ’99) della pallacanestro italiana, totalmente assente all’Olimpiade di Parigi (niente Nazionale maschile e niente Nazionale femminile, niente 3×3 e persino niente arbitri…), e dire che solo pochi mesi fa, in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport” (9 gennaio 2024) diceva, ancora, solenne: «Lo stato di salute della pallacanestro italiana è buono. Ci attende un anno complicato che sfocia ai Giochi di Parigi dove puntiamo di portare la Nazionale maschile attraverso il Preolimpico di Portorico e la femminile del 3×3 che col ranking è praticamente qualificata. Il resto cresce bene…». Nella notte di San Lorenzo invece, la notte nella quale i comuni mortali affidano i desideri alle stelle cadenti, precipitava dolorosamente la fuga in avanti del settantanovenne presidente Federbasket, a caccia del suo quarto mandato di fila: perchè le due righe comparse sul sito ufficiale Fip del Comitato Lombardia saranno state scritte anche in “politichese” eppure non lasciano spazi a interpretazioni. Anzi, frantumano la fuga in avanti e il tentativo di capovolgere (qualcuno sostiene anche inquinare…) il quadro elettorale formatosi in questi mesi che punta al totale cambiamento della governance del basket italiano, che ha trovato adesioni lungo tutto lo Stivale e che soprattutto mira a ridare fiato, speranze e prospettive di rilancio alla pallacanestro italiana.

Le due righe di comunicato ufficiale sul sito Fip del Comitato Lombardia silenziano così quelle comparse appena quattro giorni prima sul sito istituzionale Federbasket, cioè la Fip, ribattezzata malignamente dagli avversari del presidente anche come “Federazione Italiana Petrucci”. Era appena quattro giorni fa, era il 6 agosto, e nello stesso giorno in cui compariva un articolo (leggi qui, all’articolo sarebbe poi seguita questa nota sul sito istituzionale della Fip, leggi qui) che ribadiva la posizione del più potente e numeroso comitato regionale cestistico nazionale (dieci sono i voti che esprimerà nel corso dell’assemblea elettiva, cento sono i voti totali, la Lombardia è sempre risultata strategica e decisiva nelle competizioni elettorali nazionali, alla Lombardia bisogna affiancare poi i voti di Veneto, Lazio e di altre componenti…) compatto nel sostegno al candidato Guido Valori, nel pomeriggio appariva il seguente dispaccio “governativo”.

Il presidente Fip Giovanni Petrucci ha ricevuto oggi a Roma la delegazione del Comitato Regionale Lombardia composta dal vice presidente Andrea Sina, da Germano Foglieni e da Matteo Linetti.
Nel corso dell’incontro sono stati trattati i principali temi politici e tecnici riguardanti il movimento della pallacanestro nazionale e lombardo. Nell’occasione, i rappresentanti lombardi hanno espresso convergenza sulla candidatura del presidente Petrucci
”. Otto righe che avrebbero destato imbarazzi nelle stanze del governo sportivo italiano (“ma si può utilizzare il sito istituzionale per dar fiato alla propria campagna elettorale?” è la domanda corsa da Roma e rimbalzata fino a Parigi, lì dove in quei giorni c’erano i ministri Abodi e Giorgetti…oltre ovviamente al presidente del Coni, Malagò), innestato una serie di reazioni a catena e prodotto una serie di domande nel mondo cestistico tricolore. Ma allora la Lombardia ha ceduto al pressing di Petrucci? Ma allora la Lombardia ha cambiato idea? Ma allora la Lombardia si è spaccata? Ma allora la Lombardia molla gli alleati (tra questi, il Comitato Lazio e il Comitato Veneto) e puntella le fila di Petrucci che ha bisogno del 66,7% dei voti il 21 dicembre per restare sul trono del basket italiano, per non essere costretto a ritirarsi, e per sempre? Ma l’incontro a Roma è stato un agguato oppure era tutto già scritto? Oppure è stata una fuga in avanti di Petrucci che, assai preoccupato dall’ingrossarsi della fila oppositrice, prova astutamente a ribaltare il quadro, anche se il quadro non si è in realtà mai ribaltato?

Le domande si sono ripetute per tre giorni, hanno affollato i pensieri di tutti gli sportivi che seguono il basket e che ne tengono a cuore le sorti, hanno alimentato le opinioni di tutte le componenti elettorali. La “palla avvelenata” è ovviamente rimbalzata subito in Lombardia: prima una serie di scambi infuocati di telefonate e incontri, poi una richiesta di chiarimenti ai tre del Comitato lombardo, ricevuti da Petrucci a Roma. Convocati pare per questioni amministrative legate alle dimissioni del presidente del Comitato Giorgio Maggi (a proposito, il suo esposto presentato ai vertici delle istituzioni sportive pare possa essere ripreso almeno dalla Procura Coni mentre è partito il ricorso contro la sua inibizione), si sono invece ritrovati al centro di una scena non cercata, nemmeno voluta e per nulla condivisa. Quella “convergenza” sulla candidatura di Petrucci non sarebbe mai stata data, sebbene il titolo a effetto apparso sul sito pareva insinuare il contrario. “Petrucci riceve la delegazione del Comitato Regionale Lombardia. Convergenza sulla candidatura”. Alla lettura di queste righe, in Lombardia e non solo, sarebbero sobbalzati tutti. Tutti i presidenti dei comitati provinciali e regionali lombardi hanno chiesto una convocazione urgente, espresso la necessità di un confronto immediato. Lavati i panni in casa ed espressa fiducia anche verso chi era caduto magari ingenuamente nella “trappola” romana, il 9 agosto si è riunito il direttivo. Trovata la linea comune e unitaria, stabilito il da farsi, il giorno dopo, nel giorno di San Lorenzo e delle stelle cadenti, ecco così venire alla luce il reale quadro della situazione. “Il Comitato Regionale Lombardia, riunitosi nel consiglio direttivo del 09/08/2024, ribadisce la linea del rinnovamento per la governance della Federazione italiana pallacanestro. Si rinnova la fiducia verso tutti i dirigenti lombardi”. Tradotto: la Lombardia è compatta, è decisa a vincere la competizione elettorale, e continua a sostenere il candidato Guido Valori sulla strada del rinnovamento. Altro che convergenza su Petrucci.

Si parva licet: la pubblicazione dei due comunicati, quello di Petrucci e quello del Comitato Lombardia, pare riportare indietro, agli anni della “Guerra Fredda”, tra l’inizio degli anni ’50 e la fine degli anni ’80, quando il Partito Comunista Italiano aveva una posizione “differente” rispetto a quella del Partito Comunista dell’Unione Sovietica: capitò a Togliatti con Stalin e poi a Berlinguer con Breznev. Attirati e convocati a Mosca, avrebbero però con forza e coraggio ribadito le distanze e il dissenso dalla “dittatura” comunista sovietica, cosa che capitò anche per la “Rivoluzione di Praga” con il segretario Longo e tutti gli iscritti italiani contrari all’invasione, finita nel sangue, dei carri armati sovietici a Praga nel 1968.

Un quadro ovviamente tutto diverso, pacifico e per nulla cruento, è quello che si annuncia da qui a dicembre, per il voto della Federbasket. Pochi giorni prima di Natale si decideranno le sorti dei cesti azzurri: la rivoluzione di dicembre andrà in porto? Petrucci vincerà la battaglia oppure sarà costretto ad abbandonare la Federbasket e magari troverà occupazione altrove? Il 4 aprile del 2023, in una intervista a “La Gazzetta dello Sport”, disse: « Non sono d’accordo sulla legge sul limite dei mandati. Ma chiarisco subito: in ogni caso non mi candiderei. Se la salute mi aiuta ho diverse proposte in altri settori…». Qualche mese dopo sarebbe entrato nel cda della Salernitana, mentre a gennaio 2024 ne diventava vice-presidente esecutivo decantando le qualità del presidente granata Danilo Iervolino. «È un grande imprenditore, ha idee innovative e rivoluzionarie nel calcio, vedrete…». La Salernitana è retrocessa in serie B col record negativo di punti, Iervolino ha deciso di chiudere bottega, e dopo aver staccato la spina da un anno, si dimetterà (dopo Ferragosto) da presidente e ha messo in vendita il club. «Il mio futuro alla Salernitana è legato a Iervolino», aveva detto due mesi fa Petrucci. Lascerà l’amata vetrina calcistica? Terrà almeno qui fede alla parola pubblicamente data?

In attesa e in chiusura, ecco le parole di Thomas Bach, 70enne presidente del Cio, pronunciate proprio ieri a Parigi nel corso dell’assemblea generale del Cio nella quale ha detto che non cercherà la rielezione. «I nuovi tempi richiedono nuovi leader», ha affermato, lui che è presidente del Comitato internazionale olimpico dal 2013. L’avvocato ha detto che gli era stato chiesto di continuare ma che non cercherà di estendere il suo mandato o di modificare la carta olimpica, che attualmente prevede per i presidenti una durata massima del mandato di dodici anni. «Un cambiamento nella leadership aiuta maggiormente la nostra organizzazione», ha spiegato. Chissà cosa ne pensa Petrucci…

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