“La Mente nel pallone”. Due mesi fa Nicola Rizzoli è stato il protagonista della docu-serie su DAZN, la piattaforma che trasmetterà per i prossimi tre anni le partite di serie A. L’ex arbitro internazionale e capo della Can A-B in sei puntate ha raccontato, illustrato, spiegato. Ha soprattutto portato il tifoso dentro la testa di un arbitro per scoprire ciò che sta alla base del processo decisionale, un meccanismo da lui definitivo «istintivo, ma di un istinto costruito con la logica». Finite le sei puntate, terminato il logorante lavoro di designazioni, archiviata da palpitante tifoso sugli spalti la fantastica cavalcata della Virtus Bologna tricolore che gli ha messo il cuore in tumulto, Nicola Rizzoli è tornato alla logica. Al ragionamento. Al pensiero. Insomma, ha messo la testa nel pallone, senza però trascurare l’istinto. “Dopo tre anni alla Can, dopo la conferma dello scorso anno, che faccio? Raddoppio, o lascio?”. Le domande non albergano solo nei suoi pensieri: Trentalange sta pensando a un totale rinnovamento dopo una stagione velenosa. Insediatosi in corsa al posto di Nicchi, adesso tocca a lui trovare la quadra definitiva, completare al meglio la squadra. Deve fare in fretta perché entro l’1 luglio deve essere tutto a posto provando a far bene evitando poi anche l’asfissiante pressing di Gabriele Gravina: si racconta nei corridoi del Palazzo che il presidente federale, dopo il lungo e solido rapporto con Nicchi, stia provando anche con Trentalange a intavolare un discorso ampio. Al discorso arbitri tiene. E parecchio.
Gracchia e parecchio però anche radio AIA. Effonde, diffonde, rilancia, insinua sempre più, insiste finanche: sì, Nicola Rizzoli è tentato da un’offerta di DAZN, potrebbe mollare l’incarico alla Can – incarico e conferma comunque in ballo e magari da rimettere per motivi di opportunità prima della decisione di Trentalange che potrebbe confermarlo anche perchè il lavoro è stato considerato ottimo – per diventare commentatore tecnico della piattaforma televisiva che sta allestendo una campagna acquisti da big per offrire agli italiani una serie A mai vista. Commentatore tecnico e spalla nel corso della sfida di cartello ma anche protagonista principale di una trasmissione incentrata tutta sulle “spiegazioni” arbitrali Var compresa, mentre la sala Var centralizzata sarà ospitata nei saloni di EI Towers a Lissone sotto i ripetitori al 40% di Mediaset nei cui saloni ci sarà spazio anche al commento post gara di un ospite dell’Associazione italiana arbitri. Rizzoli è al bivio, il sì alla proposta magari toglierebbe dagli imbarazzi anche i vertici Aia che però si ritroverebbero con un buco grande da riempire. L’offerta gli ha fatto piacere, sarebbe anche un modo per reinventarsi e soprattutto per tirare un po’ il fiato dopo tre stagioni logoranti, difficili, delicate. Lo stipendio in Can è alto, l’offerta Dazn si sussurra sia alquanto degna e ragionevole. Tutto ancora incerto. Ieri intanto Rizzoli era a Budapest in qualità di osservatore Uefa.
La radio Aia però continua a gracchiare: il nome più gettonato alla sostituzione di Rizzoli come capo della Commissione A-B sarebbe quello di Andrea Gervasoni, 46enne di Castiglione delle Stiviere. Il mantovano quest’anno è stato il designatore della Can D: dal conclave non sempre il cardinale esce Papa. A volte decide la politica, a volte le ragioni di cuore. Succede pure nel pallone: la scelta di affidarsi a Gervasoni viene definita da osservatori attenti come “politica”. Però il nome potrebbe essere usato per pensare altrove. Come schermo. Niente da fare per Damato, designatore quest’anno alla Can C, il nome eventualmente a sorpresa capace di sfilare la poltrona in extremis a Gervasoni resta semi-nascosto. Si intravede il profilo di Rocchi però: dopo aver ricoperto il ruolo di tutor, sarebbe felice, contento e convinto di interpretare al meglio solo il ruolo di responsabile Var. Eppure pare lui il favorito numero uno. A rischio ci sono anche i quattro componenti della Can di Rizzoli: il rinnovamento potrebbe essere totale e dunque ai saluti sarebbero anche Gava, Giannoccaro, Stefani e Calcagno. Orsato è impegnato nell’Europeo, un’eventuale proposta arriverebbe fuori tempo massimo, perchè l’1 luglio tutto deve essere definito e quindi il fischietto veneto dovrebbe fischiare per un altro anno almeno.
Saluti invece sicuri per Matteo Trefoloni: il capo del Settore Tecnico tra le altre cose dovrà affrontare un processo a Firenze, sarà sul banco degli imputati e dovrà rispondere dell’accusa di frode sportiva per una designazione arbitrale ai tempi della presidenza del CRA Toscana. La Corte d’Appello del Tribunale di Firenze un mese fa ha ribaltato la decisione del Tribunale di Prato. Ribaltare un destino segnato, e ripescare proprio nella vecchia sezione di Prato: sì, perché il candidato numero uno alla presidenza del Settore Tecnico è Stefano Braschi, riabilitato nel 2006 dopo l’esperienza da dg nel Siena e negli ultimi anni osservatore Uefa. Le novità non si fermano mica qui. Come previsto venti giorni fa (vedi qui) nella riunione a Roma l’Aia ha approvato il progetto di creazione di una specifica Commissione (vedi link Aia) che si occupi e che designi gli osservatori per evitare gli spiacevoli inconvenienti nella valutazione di osservatori designati dalla Can, così come è accaduto fino a questa stagione: sarà il bolognese Mauro Feliciani a guidare il plotone dei 114 osservatori di A, B e C, un’altra invece si occuperà di D e Cai mentre Carlo Pacifici che si è occupato del progetto è entrato nel consiglio del Settore Giovanile e Scolastico della Figc.
Un’altra novità dirompente è in arrivo dalla Campania ed ha il colore tutto rosa. Perché dopo la designazione di Maria Marotta di Sapri per una gara di B, l’Aia ha deciso che sarà una donna a guidare il CRA Campania, nonostante i presidenti delle sezioni campane avessero approvato l’operato di Giancarlo Rubino. Toccherà a Giuliana Guarino della sezione di Frattamaggiore e componente della Commissione Arbitri Interregionale guidare il movimento arbitrale della Campania.
Campane mica tanto a festa continuano a suonare sul movimento, però. Anche Trentalange e il vice Duccio Baglioni sarebbero indagati nell’inchiesta sportiva legata alle denunce degli ex Baroni e Minelli, denuncia approdata (vedi qui) anche alla Procura della Repubblica di Roma. Sempre a Roma, tra i palazzi della Procura Figc e quella dell’Aia, continua il palleggio in attesa del deposito del deferimento. La vicenda è sempre quella dei “voti” ritoccati che avrebbero consentito di tenere in organico Abbatista a discapito degli altri due. I componenti della Can B dell’epoca – Morganti, Brighi e Di Fiore vanno verso il deferimento come Nicchi e Pisacreta, all’epoca presidente e vice Aia ma nello stesso comitato figuravano anche Trentalange e Baglioni. Ergo anche loro – non compaiono al momento responsabilità – potrebbero essere raggiunti da una cartolina del procuratore federale Chinè o da quello dell’Aia. Chissà. Nell’attesa ci sarebbe da riempire la casella dei 48 arbitri che il prossimo anno faranno parte dei ranghi della Can A-B. La questione “Rimborsopoli” si lega anche a una questione di tempi, perché dall’1 luglio tutto deve essere definito. Restano meno di due settimane: al momento si è dimesso solo l’assistente Fiorito, gli arbitri Pasqua, La Penna e Robilotta non hanno restituito la tessera, come loro anche gli altri tre assistenti indagati. Al momento sono dunque sospesi. Questione non da poco: perché La Penna e Pasqua non erano per rendimento tra gli ultimi cinque del ranking mentre il destino di Robilotta era comunque segnato. Quindi se Trentalange e la Commissione decidessero di dismetterli rischierebbero un altro ricorso in stile Baroni-Minelli, oppure Gavillucci. Potrebbero dunque al momento restare congelati: in questo caso uscirebbero, oltre a Robilotta comunque in fondo alla classifica di rendimento, Amabile, Ros, Maggioni e Illuzzi. I tempi sono ristretti: il deferimento ancora non c’è e i gradi di giudizio sono comunque tre. E poi c’è la questione Calvarese: il teramano ha superato i dieci anni di Can, per restare nell’organico con deroga avrebbe dovuto piazzarsi tra i primi quindici. Niente da fare, visto il rendimento. Il suo addio pareva ormai sicuro e invece nella riunione del Comitato Nazionale Aia dell’11 giugno (vedi link Aia) è stata presentata una novità: la deroga di un anno per i limiti di età di arbitri e assistenti. Restano meno di due settimane e un organico da definire tra norme, regolamenti, rendimento, deferimenti e inchieste. È un’altra estate calda. Anche per gli arbitri. Anche loro con la mente nel pallone.