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Serie B, il voto diventa un intrigo. Bedin incandidabile, alcuni club pensano a sabotare l’elezione per far saltare Balata

Poche ore per la scadenza delle candidature alla Lega B. Caccia al profilo giusto, sondato Vittorio Veltroni mentre il consulente Ghirardi punterebbe su Mammì. Potrebbe mancare il numero legale nelle prime votazioni. Sullo sfondo il lavoro di Gravina e quello di Abodi
Gravina e Abodi

È una corsa contro il tempo, è caccia a un candidato alternativo al presidente uscente Mauro Balata, è un affannato, variegato, confuso e continuo tentativo di trovare, e ormai in poche ore, un profilo di dirigente sportivo capace di contendere la presidenza della Lega serie B. È un continuo susseguirsi di voci, veleni, indiscrezioni, una ridda di ipotesi e congetture che si ribaltano e si intrecciano coinvolgendo non solo i dirigenti dei club cadetti ma anche i vertici del mondo sportivo e politico nazionale, sfiorando e lambendo i palazzi del potere, Figc e Ministero dello Sport compresi, tanto da aver trasformato questo voto come “palestra”, come test per verificare le forze e gli equilibri in campo in attesa del momento decisivo, cioè quello che poi porterà all’elezione del nuovo presidente federale. In fondo l’elezione di Lega B anticipa quelle di Dilettanti (23 settembre) e LegaPro (2 ottobre) ma in entrambe gli esiti sono scontati: saranno rieletti Marani e Abete, entrambi poi pronti a sostenere Gravina. Più incerta invece appare la partita per la poltrona della serie B. Dove, a poche ore dal gong, tutto può ancora accadere.

Scadono infatti domani (lunedì) i termini per la presentazione delle candidature alla presidenza (anche per quelle come consigliere di Lega) della Lega di serie B, così come recita l’articolo 7 comma 1 dello Statuto, “il candidato deve presentare la propria candidatura almeno dieci giorni prima della data fissata per lo svolgimento dell’Assemblea”, eppure tra le righe ci sarebbe anche la possibile interpretazione di come le candidature potessero (o dovessero) essere presentate entro oggi (domenica 1 settembre) visto che il giorno fissato per l’assemblea elettiva è il 12 settembre, assemblea fissata il 22 agosto. Un’accelerazione che ha destato parecchi malumori e innestato una serie di veleni: poco tempo per trovare un candidato alternativo, quasi come se Balata volesse correre da solo per evitare problemi, agguati, ribaltamenti. A poche ore dal gong, però, è certa solo la sua candidatura. Correrà da solo oppure si troverà davanti un avversario, un rivale, un altro candidato che, sostenuto dalla maggioranza dei club, gli sfili quella poltrona su cui siede dal lontano 2017 quando era ancora nelle grazie di Lotito, salvo poi passare in quelle di Gravina fino a finire in rotta (almeno così pare, ma nella politica sportiva tutto cambia in poche ore, e spesso quello che sembra, non è…) anche con l’attuale presidente federale, sarà costretto a cedere le armi e abbandonare la Lega serie B, tema scottante e al centro di una serie di audizioni, trattative e intrecci che hanno reso la corsa elettorale una sorta di romanzo giallo?

Di certo ci sarà a Balata a correre, e di certo non sarà il veneto Paolo Bedin a contendergli il posto: la corsa allo sfidante è ripartita qualche giorno fa, quando la certa candidatura dell’ex dg della Lega B (con Abodi presidente, dal 2010 al 2018) ha dovuto accartocciarsi davanti ad un passaggio dello Statuto della Lega B, contenuto al comma 1 dell’articolo 11: “è ineleggibile alla carica di Presidente della Lega chi, nei due anni antecedenti alla presentazione della candidatura, abbia ricoperto ruoli o incarichi di amministratore, socio o titolare di qualunque carica o rapporto di collaborazione con una società appartenente alla Lega o ad altra Lega professionistica comunque risultante dai fogli di censimento”. Dunque Paolo Bedin (attuale dg della Lega Pro) non è eleggibile, perché le dimissioni dalla carica di dg del Vicenza sono datate novembre 2022. La sintesi sul suo nome aveva trovato subito adesioni e forza, in fondo è un tecnico, conosce la serie B, è assai gradito a Gravina ed è molto stimato da Abodi. Il pensiero-progetto però è caduto davanti a questo scoglio insuperabile (certo, la norma pare mortificare le possibilità di chi voglia candidarsi dando così vantaggio a chi è in carica, altro che ricambio…), e c’è chi addirittura ipotizza come sia stato proprio Balata, che forse aveva sentito aria di inciucio e puzza bruciata, a voler accelerare sulla data dell’assemblea proprio per non correre il rischio di ritrovarsi davanti un avversario come Bedin. Ma saranno malignità.

Di certo c’è che, subito dopo la pubblicazione dell’articolo di due giorni fa (leggi qui) ma l’incontro era già in calendario, si è riunito il consiglio direttivo della Lega serie B. Sul tavolo è piombata con forza la proposta di differire la data dell’assemblea elettiva, di farla slittare: alcune società furenti sulla mossa di Balata presa appena il 22 agosto (elezioni il 12 settembre), appena tre settimane dall’indizione all’urna… Balata però non ha voluto sentire ragioni, s’è difeso specificando come anche i Dilettanti e la Lega Pro avessero accelerato ma, ad onor del vero, la Lega Pro ha fatto slittare l’assemblea elettiva, già fissata, spostandola poi al 2 ottobre.

La corsa al candidato è così ripartita: pochi giorni però, poche ore, poco tempo eppure alcuni club tra cui Pisa e Cremonese (e non solo i club) decisi a muoversi per cambiare il vertice della Lega B, per far fuori Balata contro il quale i malumori sono cresciuti nel corso dell’ultimo anno, e il flop sui diritti tv (il -30 milioni di euro per le società, e la gestione dell’intera trattativa) è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso nei confronti dell’avvocato romano che coltiverebbe (o avrebbe coltivato) le velleità di candidarsi a presidente federale, magari con la benedizione di qualche uomo di governo.

Per il governo della serie B allora alcuni presidenti avrebbero sondato (senza risultato) la disponibilità del 52enne manager Vittorio Veltroni mentre in una sorta di perverso intreccio sarebbe emerso il profilo di Matteo Mammì, ex fidanzato della Leotta e della Gregoraci, altro manager esperto nello sport e nel campo dei diritti tv, e c’è persino chi sostiene come il suo profilo sia stato proposto e avanzato dall’avvocato bresciano Bruno Ghirardi, superconsulente della Lega B per i diritti tv, e dai francesi di Emg che hanno vinto la gara di produzione televisiva bandita dalla Lega B: sarebbe, se fosse vero, una vera e propria coltellata per Balata che riceverebbe così il colpo da chi, come Ghirardi (ex Infront ai tempi di Bogarelli), in questi anni gli è stato assai vicino. Sarà vero o sarà solo l’ennesimo tentativo di avvelenare il quadro? Intanto c’è chi descrive Balata come assai preoccupato, chi rivela come abbia compreso la possibile trappola, ma c’è anche chi, specie in queste ultime ore, rivela come invece Balata sia assolutamente sereno e convinto di vincere le elezioni, persino a larga maggioranza.

In questo bailamme, c’è persino chi ha disegnato una mappa delle forze e delle alleanze in campo: il fronte anti-Balata sarebbe composto da Pisa, Cremonese, Bari, Palermo, Sampdoria, Modena, Catanzaro, Spezia, Cesena, Cosenza, il fronte assai vicino a Gravina composto da Sassuolo, Mantova, Carrarese, Frosinone, Salernitana, e che fedeli a Balata siano rimaste Cittadella, Sudtirol e Juve Stabia mentre il Brescia di Cellino viene dato come assolutamente imprevedibile…Possibile che Balata possa contare solo su tre voti sicuri?

Difficile crederlo, però intanto il gruppo di club a caccia di candidati ha intessuto un altro progetto ed è pronto a metterlo in campo, avrebbe ottenuto il via libera (o meglio il gradimento) anche di altri club, dietro un’abile regia che pare lontana dal palazzo milanese della Lega di serie B. L’idea sarebbe quella di “sabotare” l’assemblea elettiva del 12 settembre: far mancare cioè il numero legale e costringere Balata a una presa di coscienza, rinviare il voto e cercare di prendere tempo. Se mancasse il numero legale anche nelle successive votazioni, si potrebbe creare uno stallo che potrebbe indurre la Figc a intervenire… Quanto al voto invece, nelle prime due sessioni servono i 2/3 dei voti per essere eletti, cioè servono 14 voti, dalla terza votazione invece basta la maggioranza semplice. Difficile, sentita l’aria che spira, che Balata o un ipotetico altro candidato, possano farcela in prima battuta. Bisognerebbe così poi andare a caccia della maggioranza semplice dalla terza votazione: Balata ce li ha 11 voti? E se pure passasse con 11 voti, si potrebbe definire, sentire, ed essere, il presidente di tutta la B e investito di un mandato di fiducia piena? Non resta che attendere ancora poche ore (per l’ipotetico candidato alternativo) o pochi giorni per l’esito elettorale. Intanto il quadro è in continuo movimento ed evoluzione, tanto da far passare ipotesi che sembrano fantascienza: in questo quadro c’è infatti persino chi ipotizza come Gravina e Balata siano d’accordo, che alla fine l’idea del sabotaggio possa essere un deterrente ad eventuali nuove candidature e fare il proprio (anche se diverso) gioco, perché i club sul piede di guerra “sbatterebbero” e “scivolerebbero” sulla rinuncia a candidature puntando sulla mancanza del numero legale in assemblea ma lasciando in corsa solo Balata che alla fin, di riffa o di raffa, potrebbe anche strappare una sudata (ri)conferma. È solo fantascienza, visto che plasticamente da tempo Gravina e Balata pubblicamente non se le mandano a dire, oppure la real-politik potrebbe riservare l’ennesimo colpo di scena? Tempo al tempo, intanto chiudiamo con una massima: ogni problema diventa un’opportunità. Chissà se questa frase risuona nella testa di un abilissimo uomo “politico” come Gravina… E chissà cosa ne pensa il ministro Abodi…

 

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