Claudio Lotito porta alla Lazio il figlio del ministro Raffaele Fitto aprendogli per ora le porte degli Allievi? Da Salerno Danilo Iervolino risponde tesserando Tommaso Boccardelli. Un esterno alto offensivo di piede mancino (così è descritto dagli scout), e che dunque per caratteristiche tecniche risponderebbe pure alle richieste formulate da Paulo Sousa. È da maggio che chiede di poter disporre di questa opzione-variante tattica, colmando così questa lacuna (a suo avviso) per la nuova Salernitana che tra venti giorni esordirà in campionato contro la Roma: magari verrà utile per il futuro, magari si rivelerà un’intuizione azzeccata, magari il tecnico portoghese gli darà un occhio ma per adesso Tommaso Boccardelli deve pazientare, crescere, mostrare, giocare. La nuova avventura calcistica del romano classe 2007 partirà infatti dall’under 17 del club granata. Un passo alla volta: se è bravo, si farà. Come tutto il resto.
«Le infrastrutture sono fondamentali per il settore giovanile, occorre una fertilizzazione tra le squadre giovanili e la prima squadra», ha detto bucolicamente qualche giorno fa Danilo Iervolino mentre l’ecumenico amministratore delegato del club granata Maurizio Milan sottolinea spesso «come per il settore giovanile il club guardi e tenga sì ai risultati ma anche e soprattutto all’aspetto sociale, culturale e formativo».
E così, in attesa della nascita delle infrastrutture e della crescita delle giovanili, il proprietario della Salernitana intanto fertilizza il terreno calcistico tesserando anche (dall’under 10 alla Primavera tra svincolati e neo-tesseramenti l’elenco è lungo) il figlio del presidente della Covisoc, l’organo di controllo presso la Figc che relaziona sullo stato di salute delle società calcistiche, che certifica gli adempimenti economico-finanziari dei club e che spesso ne determina i destini: Tommaso Boccardelli è il 16enne figlio di Paolo Boccardelli, professore di “Economia e Gestione delle Imprese” della Luiss, dal giugno 2020 presidente della Commissione di vigilanza sulle società professionistiche di calcio e presidente pure della Commissione Licenze Uefa, licenza Uefa che la Salernitana ha ottenuto il 10 maggio adempiendo a tutti i parametri, così come altri 16 club di A, tutti cioè tranne Sampdoria (all’epoca ancora in A), Lecce ed Empoli. A metà aprile Boccardelli junior era stato a Salerno per sostenere un provino: per tre giorni ospite nel centro sportivo granata, tre giorni di allenamenti accordatigli dall’Accademia Calcio Roma, club nel quale ha giocato nell’ultima stagione.
Provino superato: qualche giorno fa è stato in sede per mettere la firma e perfezionare così il tesseramento: con Boccardelli, dall’Accademia Calcio Roma alla Salernitana è arrivato anche il classe 2008 Belfiore. Giocheranno entrambi nell’under 17 allenata da Luca Fusco, formazione che magari incrocerà in campionato (si giocherà di domenica, alle 15 l’orario federale) anche la Lazio Allievi, la Lazio di Claudio Lotito che quindici giorni fa ha ufficializzato l’ingaggio di Gabriele Fitto, anche lui classe 2007, ex centravanti del Melendugno che almeno sul prato prova a migliorare le gesta paterne: è infatti il figlio di Raffaele Fitto, attuale ministro degli Affari Europei con delega al PNRR e che in gioventù ha indossato la maglia numero 9 del Maglie mentre è proprio di queste ore la notizia che Francesco Renzi (figlio del senatore Matteo) sarà il nuovo attaccante della Florida International University: dopo il tesseramento di qualche anno fa dell’Udinese, nell’ultima stagione ha giocato (28 presenze, 4 gol) nel Prato in serie D.
Di Gabriele Fitto le pagine di cronaca sportiva sono già abbastanza… fitte: si legge ad esempio come (pare) fosse inseguito anche da Milan, Fiorentina, Bari, Lecce e Palermo, come abbia già esordito in Promozione nonostante la giovane età e che abbia fatto già parte delle rappresentative regionali e nazionali di categoria. Di Boccardelli le cronache calcistiche raccontano invece ancora troppo poco, almeno al momento: da segnalare ci sarebbe il titolo di un sito laziale (nuovocorrierelaziale) “Colpo Salernitana, preso Boccardelli per l’under 17” e il post social del club Accademia Calcio Roma che il 19 aprile segnalava – con tanto di foto già in maglia granata – come “Boccardelli fosse stato richiesto e inviato in prova per tre giorni alla Salernitana”.
Tommaso Boccardelli ha già conosciuto dunque città, ambiente, dirigenti, stadio: in primavera è stato all’Arechi in tribuna autorità, avvistato un paio di volte in compagnia del papà Paolo che nel suo prestigioso percorso universitario e d’impresa ha conosciuto non solo Iervolino ma anche l’ad granata Milan. Boccardelli senior e junior c’erano pure nell’ultima gara dello scorso campionato, quella vinta in rimonta e in pieno recupero contro l’Udinese.
In tribuna autorità, proprio al fianco di Danilo Iervolino, quel giorno come nelle altre gare c’era anche Alessandro Civitella, amministratore delegato di un’agenzia assicurativo-finanziaria di Roma (marchio Allianz, zona Parioli) e titolare di una subagenzia presso il Coni: lo scorso anno, con il suo marchio Civitus, ha sponsorizzato una società di basket vicentina di serie B e pare sia tra gli sponsor dell’Olimpiade invernale di Cortina 2026. Ma è da ben prima della gara con l’Udinese che Civitella fa capolino nella tribuna vip dell’Arechi: la frequenta da parecchi mesi, sempre al fianco di Iervolino prima e dopo le partite, sempre più dentro il board (così definito da un qualificato dirigente) granata, uomo di raccordo, ricerca e contatti con soggetti sportivo-istituzionali ed economici che operano nei palazzi romani e non solo dunque mero referente assicurativo-finanziario. C’era anche lui nel giorno della “prima volta” all’Arechi di Gianni Petrucci (i due sono legati da antichi rapporti d’amicizia e lavoro), il 78enne presidente della Fip che a fine giugno senza sorprese è entrato ufficialmente nel consiglio d’amministrazione della Salernitana: era la prima domenica di maggio e all’Arechi quel giorno c’era la Fiorentina, accompagnata da tutto lo stato maggiore viola, guidato da Rocco Commisso e Joe Barone. Prima della gara tutti a pranzo, nel corso del quale si sarebbe parlato anche della costruzione del centro sportivo della società granata che come modello ha quello viola ormai pronto a Bagno a Ripoli e per il quale il tycoon statunitense di origini calabresi ha investito quasi 120 milioni di euro.
Una settimana fa dal palco in piazza a Rivisondoli il professore-avvocato-editorialista Francesco Fimmanò, colloquiando con il presidente Figc Gravina e il presidente Fip Petrucci, ha definito il 45enne imprenditore Danilo Iervolino «un tycoon che nel calcio ha idee innovative e che vuole costruire un centro sportivo all’avanguardia, un progetto che vedrà in prima linea Petrucci». Petrucci che, dopo la fugace apparizione serale sull’Appennino abruzzese (qualche giorno prima aveva accompagnato Iervolino assistendo al colloquio del patron con la squadra, insieme a loro c’era naturalmente anche Civitella) s’è invece ora trasferito sulle Dolomiti, lì dove la nazionale di basket sta preparando il Mondiale che mette in palio Olimpiade e pre-Olimpico. «Sono entrato in punta di piedi nella Salernitana, al momento non ho incarichi operativi, sono a disposizione e darò il mio contributo», ha detto soppesando parole, pensieri e programmi. Il terzo mandato quadriennale scade tra fine 2024 e inizio 2025, la nuova e discussa legge appena varata elimina il vincolo dei mandati e dunque Petrucci – negli ultimi mesi fecondo ventriloquo di Gianni Malagò (da marzo anche Iervolino è diventato socio del Circolo Aniene) – potrebbe ancora ricandidarsi: certo, dipenderà anche dalle sorti della nazionale di Pozzecco. Sarebbe mai possibile ipotizzare che, nel caso di agognata qualificazione olimpica, Petrucci non accompagni Azzurra a Parigi da presidente federale?
Risposta facile mentre, tornando a Civitella e ai compiti di Civitella, pare ci sia anche quella – oltre al lavoro dell’ufficio marketing e quello svolto da Infront in base al contratto rinnovato col club – di reperire sponsor e partner commerciali per la società. Operazioni non ancora completamente perfezionate. Dalle colonne de “Il Mattino” l’ad Milan proprio ieri (29 luglio 2023) ha detto, a proposito di main sponsor: «Abbiamo cominciato le trattative da 48 ore, adesso ci occuperemo di primo e secondo partner, il retro-maglia sarà ancora di Ecampus ». Di tenore ben diverso però le parole pronunciate il 24 giugno 2023, nel corso della conferenza stampa di lancio della campagna abbonamenti: «Stiamo definendo in queste ore la questione sponsor, a partire da quello principale sulla prima maglia. È stata una piacevole sorpresa. Abbiamo ricevuto un overbooking di richieste per la prima maglia ma non è possibile mettere tanti marchi, lo spazio quello è e ci spiace dir di no. Anche per una questione di rispetto verso le aziende – molte del territorio – che hanno creduto nella Salernitana e intendono investirvi, stiamo definendo tutti i dettagli. Entro la fine della prossima settimana definiremo e annunceremo tutto».
Sono passati 36 giorni da queste parole. Preso da tante questioni calde, il club non ha ancora perfezionato l’accordo col main sponsor (terminato l’accordo, pare da 800mila euro, con Caffè Motta-Etè) mentre sono stati chiusi una serie di contratti “minori” e Infront si sta occupando del proprio, tra cui la pubblicità sui rotoli allo stadio (al club sono rimasti, in forza dell’accordo, pochi minuti da negoziare con partner e sponsor a cifre considerevoli, un giro led di complessivi 3’ costa 90mila euro, giusto per fare un esempio).
Le maglie dei club italiani sono sempre più un mosaico, e ogni tessera del puzzle ha un prezzo: ad esempio lo spazio sulla manica vale 200mila euro per la Salernitana che ha fissato in 140mila euro l’importo del contratto di sponsorizzazione sulla maglia che i calciatori indossano nel pre-match (dovrebbe essere stato chiuso accordo con catena di negozi di elettronica ed elettrodomestici, c’è anche quella per gli allenamenti e quella da passeggio, anche queste hanno un prezzo sui 130mila euro). E mentre pare sia stato offerto a 300mila euro l’accordo (biennale, più bonus) di sponsorizzazione del centro sportivo dove si svolgono gli allenamenti (la frequenza quasi quotidiana dell’uscite in video, sui social, sul web e su carta ne giustificherebbe la portata della richiesta economica), il prezzo richiesto originariamente per diventare sponsor principale era di 1,5 milioni di euro oltre ai bonus relativi a punti e piazzamento. Offerta che pare non abbia però avuto molte risposte, tanto che il prezzo sarebbe sceso prima a un milione e poi al milione composto da una base fissa (sugli 800mila euro) e da una parte variabile e a steep legata ai risultati della squadra. Il club aveva pensato anche a un’altra proposta: uno sponsor sulla maglia nelle gare casalinghe e un altro per quelle in trasferta. Idea pare accantonata. Tra i vari contatti allacciati, pare ce ne sia stato uno anche con Banca Ifis, ex sponsor della Sampdoria, istituto creditizio fondato da Egon Frustenberg, figlio di Chiara Agnelli. E poi discorsi avviati anche con alcune aziende legate al betting. L’ultima parola spetta a Iervolino che pare all’inizio fosse poco favorevole all’idea di vedere abbinato alla maglia della Salernitana il nome di un’agenzia di scommesse e fosse quindi pronto anche a trasferire il nome del marchio di una delle sue aziende sul petto dei calciatori granata: Ecampus però resterà sul retro per un altro anno (a 450mila euro) mentre nelle ultime ore pare che possa chiudersi l’accordo con una primaria e internazionale azienda (sede legale a Gibilterra, quotata alla Borsa di Londra) di gioco on-line e scommesse anche se ci sono almeno altre due proposte sul tavolo. A breve la questione sponsor andrà comunque in porto.
Entro due anni – nella giusta, corretta e avveduta ottica di patrimonializzazione e crescita del club – dovrebbe vedere la luce nelle intenzioni della società anche il nuovo centro sportivo. Due anni dalla definizione dell’acquisto dei terreni, almeno 20 ettari sulla Litoranea (il resto si vedrà), nel Comune di Pontecagnano con il quale si continua a ragionare anche nell’ottica di cambio di destinazione d’uso di una parte dei terreni che il club di Iervolino ha intenzione di acquistare. Investimento per l’acquisto di oltre 18 milioni di euro, tra i 60 e gli 80 milioni di euro è invece la stima di spesa per la costruzione del centro sportivo. Con la proprietà del centro dove attualmente la Salernitana si allena non si è chiusa la trattativa dopo mesi di offerte, proposte e contro-proposte: oltre al prezzo, pare non ci fosse il via libera per la struttura balneare e su altro. Il discorso è così passato con le proprietà del Quadrifoglio e di un’altra struttura limitrofa ma sempre a Pontecagnano: c’è bisogno di spazi, sbocchi e strutture. Nelle ambizioni di Iervolino non c’è infatti soltanto la costruzione del centro sportivo ma anche, ma magari in un secondo momento, la realizzazione di un complesso turistico con sbocco sul mare: per questo l’albergo, la piscina e la spiaggia di una delle strutture sarebbero elementi fondamentali. «L’idea è quella di creare una sportcity», ha ripetuto l’ad Milan che rappresentava la società nel dibattito a Rivisondoli organizzato dal settimanale “L’Espresso” al 51% controllato da Iervolino dopo il recente acquisto del 49% delle azioni (corrispettivo di oltre 2,6 milioni di euro oltre ai 3,3 milioni di euro sotto la voce finanziamento soci che la Idi di Iervolino vantava come credito nei confronti di “L’Espresso Media”) perfezionato dalla società “Alga srl” di proprietà dell’imprenditore nolano Donato Ammaturo e che fa parte del “Gruppo Ludoil”; sempre “Alga srl” pochi giorni fa ha completato l’acquisizione di un rilevante numero di azioni di Bfc Media SpA (il 71% è della Idi di Iervolino) lasciate sul tavolo dai soci di minoranza dopo la decisione di uscire dalla quotazione in Borsa.
Giulia, figlia di Donato Ammaturo, è entrata nel cda de “L’Espresso Media Spa” (nel cda confermato l’ad granata Milan), Elio Pariota (per 15 anni nel cda di Pegaso) è stato nominato amministratore delegato mentre il direttore generale del Gruppo Ludoil Rodolfo Errore ha assunto la vice-presidenza della società editoriale che edita lo storico settimanale per il quale Iervolino pare abbia avviato una fase di disimpegno pur se resiste sempre l’idea di rilevare un quotidiano (da settembre L’Espresso non uscirà più in abbinata con Repubblica, nell’atto di acquisto de L’Espresso, perdita netta di 2,1 milioni nel 2022, l’imprenditore di Palma Campania appena entrato in maniera robusta in “Ferretti” s’è impegnato con Gedi a mantenerlo almeno sino a maggio 2024): dopo aver bussato alla porta di Elkann per “Repubblica” magari potrebbe aver chiesto consigli sul complicato mondo editoriale a Gaetano Caltagirone (editore tra gli altri anche de “Il Mattino”) in questi concitati giorni nei quali si parla sempre più diffusamente di una scalata italiana al colosso Generali magari passando attraverso la definizione di nuovi equilibri in Mediobanca che vedono impegnati sul campo famiglie come Del Vecchio e Benetton.
Nella cordata tricolore ci sarebbero infatti anche Caltagirone col suo gruppo, e Iervolino che avrebbe coagulato altre forze economiche, pronto a scendere anche lui in campo con una quota minoritaria. Tornando ai rapporti economici e d’impresa con la famiglia Ammaturo – i rapporti di amicizia sono consolidati da tempo, oltre ad essere vicini di casa, Ammaturo è di Nola e Iervolino di Palma Campania, il patron della Salernitana un anno fa è stato testimone allo sfarzoso matrimonio in Puglia di Luigi Ammaturo, rampollo di famiglia – la circostanza che nell’ampissimo oggetto sociale della società “Alga srl” ci sia “l’organizzazione di convegni, congressi, sfilate di moda, concerti, mostre” ma anche “la realizzazione e gestione di alberghi, complessi turistici, stabilimenti balneari, campi sportivi, piscine e perfino seggiovie” può indurre almeno a chiedersi se, dopo l’Espresso e Bfc Media, la partnership con Ammaturo possa estendersi magari anche sino alla litoranea di Pontecagnano, lì dove dovrebbe sorgere il nuovo centro sportivo del club dotato di albergo, piscina, spiaggia, struttura balneare e allargando così l’investimento, magari in una fase successiva, con la realizzazione di un complesso turistico di lusso?
Al momento a Salerno tengono però banco ben altre domande, il presente scotta parecchio: cosa ne sarà dei rapporti tra la Salernitana di Iervolino, l’amministrazione comunale e quella regionale guidata dal governatore Vincenzo De Luca? Clima sempre più rovente, bolgia indistinta e rischio bilaterale di strumentalizzazioni. L’indisponibilità per il 17esimo anno di fila dell’intera Curva Nord e la ristrutturazione del fatiscente stadio Arechi cui si legherebbe l’obbligato esilio della squadra, hanno trasformato il gioco della palla in quello della palla avvelenata. Eppure solo quattro mesi fa (14 aprile 2023) era stato firmato il rinnovo della convenzione d’uso (sei anni, con opzione rinnovo) dell’Arechi (e del Volpe).
Si legge tra i vari punti, carte alla mano. Articolo 2: “Il Comune di Salerno concede, in rinnovo, all’Us Salernitana, che incondizionatamente accetta, quanto segue: l’uso e la gestione dello stadio nella sua attuale condizione e consistenza e sulla base della capienza consentita per lo svolgimento dell’attività agonistica…”. Ad aprile non c’era la disponibilità dell’intera Curva Nord: dunque la Salernitana ha firmato sapendo che non poteva contare, al momento, sulla completa apertura e disponibilità del settore. Al che viene da chiedersi, anche perché l’ad granata Milan è persona di valore, preparata, diplomatica e cauta e nemmeno 50 gradi all’ombra lo farebbero uscire di senno: ma se la Salernitana ha reagito minacciando azione legale, non è che forse il club aveva ricevuto promesse, fuori convenzione, sull’attuazione dei lavori e sulla consegna della Nord? A proposito di lavori. All’articolo 34 (norma transitoria) si legge: “Le parti si danno reciprocamente atto che la Regione Campania ha previsto il totale ammodernamento dell’Arechi che prevede, tra l’altro, il restyling architettonico, la copertura di tutti i settori, l’adeguamento alle normative Uefa… e che dopo l’aggiudicazione del bando di progettazione seguiranno i lavori… Le parti pertanto concordano e stabiliscono che, per tutta la durata dei lavori di ristrutturazione, le statuizioni della presente convenzione che costituiscano ostacolo all’intervento di ammodernamento dell’impianto resteranno sospese per il tempo strettamente necessario a che vengano rese compatibili con le lavorazioni. Il cronoprogramma dei lavori, inoltre, dovrà sempre consentire lo svolgimento regolare del campionato nel quale milita la Salernitana”.
Dunque la Salernitana era a conoscenza il 14 aprile dell’intenzione della Regione Campania di occuparsi dei lavori ma allo stesso tempo però l’amministrazione comunale riconosceva alla Salernitana di poter giocare all’Arechi anche a lavori in corso, “consentendo lo svolgimento regolare del campionato nel quale milita”. La Salernitana pare non si sia rassegnata all’idea di disporre per questa stagione dell’intera Nord e punta a coinvolgere nell’agone anche Figc (ma la federazione cosa può fare?) e la Lega serie A. Il responsabile delle infrastrutture della Lega ed ex Credito Sportivo Andrea Cardinaletti potrebbe tornare a Salerno per l’ennesima volta. Appena qualche giorno fa, dopo l’ennesima plastica presentazione dell’ennesimo plastico (si voglia perdonare il bisticcio) del nuovo Arechi da parte di De Luca, ha speso parole di compiacimento verso l’iniziativa. Questo il suo telegramma ufficiale: “Ringrazio il presidente De Luca per aver coinvolto la Lega serie A in questo grande progetto che consegnerà per sempre a Salerno uno stadio di serie A. Iniziative come questa fanno bene non solo alla crescita dello sport della Regione ma di tutto il sistema calcio che ha bisogno di grandi fatti concreti come questo. Complimenti! Andrea Cardinaletti”. Cosa dirà nel caso di nuova convocazione? Farà da mediatore?
Tornando alla lettura della convenzione, si legge anche come “la Salernitana è autorizzata a progettare e fare i lavori nel settore Distinti, sia per ospitare le tifoserie avversarie che per garantire l’accesso ai disabili. I costi, così come per il manto erboso, vengono scalati dal canone”. A proposito di canone e compensazioni: al netto delle spese sostenute dalla società che vanno sottratte dal conto basato sugli incassi, pare che la Salernitana debba versare oltre mezzo milione di euro al Comune per gli anni che vanno dal 2017 al 2022 (fino al 31 dicembre 2021 spettavano prima al duo Lotito-Mezzaroma) mentre ovviamente ancora non è disponibile il calcolo completo (la base è quadrimestrale) del 2023. Certo però, non è mica per questi 500mila euro e nemmeno per un capello (biondo) che sia scoppiato questo tragicomico finimondo…