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Abodi chiude con una vittoria, decreto legge blindato: ecco come sarà la Commissione che vigilerà sui conti dei club professionistici

Il testo dell'articolo 13: nella commissione ci sarà il presidente dell'Inps e il direttore dell'Agenzia delle Entrate. Il parere delle commissioni parlamentari, due nomi saranno in una ristretta rosa fornita dalle federazioni
Gravina, Abodi e malagò

È andato avanti il ministro dello Sport Andrea Abodi (e con lui, il ministro dell’Economia Giorgetti), non s’è curato dei veleni e del trambusto del potere sportivo. Nessuna marcia indietro, anzi. Dopo venti giorni di polemiche e tensioni, il testo che prevede e contiene la nascita di un’autority che vigilerà, monitorerà e controllerà i bilanci e gli adempimenti (e le mancanze, e anche le composizioni societarie) dei club professionistici di calcio e pallacanestro, è stato definito. Restano con i puntini sospesivi soltanto l’importo delle remunerazioni previste per il presidente e i componenti, e il numero della pianta organica dell’ufficio, che sarà composto da dirigenti, funzionari e impiegati che verranno arruolati con un concorso pubblico. Domattina il DL sarà al vaglio del Consiglio dei Ministri e, dopo l’approvazione, come da prassi, sarà sottoposto alla firma del presidente della Repubblica Mattarella.

Il dado è ormai tratto. Non si chiamerà Autority, non si chiamerà Agenzia. Si chiamerà invece Commissione, con tanto di specifica: “Commissione indipendente per la verifica dell’equilibrio economico e finanziario delle società sportive professionistiche” così come viene definita all’articolo 13 bis e che richiama il decreto legislativo numero 36 del 28 febbraio 2021.

I poteri. La Commissione certificherà la regolarità della gestione economica e finanziaria delle società sportive professionistiche, mediante pareri obbligatori che saranno trasmessi alle rispettive federazioni sportive nazionali per l’adozione dei provvedimenti di competenza che riguardano “l’ammissione, la partecipazione e l’esclusione dalle competizioni professionistiche, e di ogni altro provvedimento conseguente” e presenterà, entro il 30 settembre di ogni anno, “una relazione al Parlamento e al presidente del Consiglio dei ministri o all’Autorità politica delegata in materia di sport sui risultati dell’attività svolta nell’anno precedente e sull’andamento degli equilibri economico-finanziari delle società sportive professionistiche”.

Altri compiti. La Commissione verificherà la correttezza e la congruità dei documenti societari, sulla base della normativa civilistica, societaria e contabile nonché delle previsioni contenute nei regolamenti federali di riferimento, e indicherà le misure correttive e riparatrici. Verificherà la documentazione prevista dalla normativa federale per il rilascio della licenza nazionale per la partecipazione alle competizioni, sulla base delle prescrizioni contenute nei regolamenti federali emanati dalle Federazioni sportive emettendo “un parere sulla correttezza contabile della documentazione entro il 30 aprile di ciascuna stagione sportiva ai fini del rilascio della licenza per la stagione sportiva successiva”. In qualsiasi momento della stagione potrà richiedere il deposito di dati e documenti contabili e societari. Effettuerà verifiche e ispezioni presso le sedi delle società. Richiederà alle società sportive professionistiche e alle federazioni sportive nazionali chiarimenti, informazioni e documentazione, “anche quanto ai soggetti, sia persone fisiche che giuridiche, che controllano direttamente o indirettamente le società, compreso il soggetto cui sia riconducibile il controllo finale sulle stesse e sul gruppo di cui eventualmente facciano parte”. Sarà dotata del potere di convocare i responsabili delle Federazioni sportive nazionali e, se istituite, delle Leghe di riferimento, i componenti dell’organo amministrativo e di controllo delle società, il revisore legale dei conti, la società di revisione e i dirigenti delle società, “allo scopo di acquisire informazioni ed elementi utili per le proprie valutazioni”. Potrà proporre alle Autorità competenti, inclusa la Consob, nonché alle Federazioni sportive nazionali o alle Leghe, l’attivazione di indagini conoscitive, secondo le rispettive competenze e secondo le regole e i principi stabiliti nei procedimenti disciplinari sportivi. Segnalerà agli organi competenti le violazioni riscontrate e trasmetterà la relativa documentazione.

La composizione. Nella Commissione ci saranno un presidente (si fa il nome di Atelli) e sei componenti: le nomine arriveranno con un decreto “del presidente del Consiglio dei ministri o dell’Autorità politica delegata in materia di sport, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze”. Come componenti di diritto ci saranno il presidente dell’Inps e il direttore dell’Agenzia delle Entrate. Il presidente (e i restanti quattro componenti) saranno invece scelti tra magistrati contabili, professori universitari nelle materie economiche, giuridiche e finanziarie, avvocati o commercialisti. Due di questi componenti saranno individuati nell’ambito di una rosa di cinque nominativi che verranno proposti, entro trenta giorni dalla richiesta, “dalle Federazioni sportive nazionali interessate (e cioè calcio e basket, Figc e Fip), d’intesa con le Leghe professionistiche di riferimento”. Se entro il mese indicato le federazioni non indicassero le cinque candidature, toccherebbe al Coni farlo. Se nemmeno il Comitato olimpico nazionale dovesse procedere, allora la scelta ricadrebbe sul ministero dello Sport e su quello dell’Economia. La nomina del presidente e dei quattro componenti dovrà però ricevere il parere favorevole delle competenti Commissioni parlamentari che dovranno esprimersi con una maggioranza dei due terzi dei componenti. Le Commissioni “potranno procedere all’audizione delle persone designate e, in ogni caso, si pronunceranno entro trenta giorni dalla richiesta del parere; decorso tale termine il parere viene espresso a maggioranza assoluta”.

Mandato e conflitti. La durata del mandato, per il presidente e per i componenti che non siano di diritto (cioè presidente Inps e direttore Agenzia delle Entrate), è di sette anni e non c’è possibilità di conferma. Il presidente e i componenti della Commissione sono incompatibili, per qualunque incarico o mandato, “con gli organi di vertice del Coni, delle Federazioni sportive nazionali con settori professionistici e con gli organi di vertice delle leghe di riferimento, ove istituite, nonché con le società professionistiche. L’incompatibilità perdura per un biennio dalla cessazione della carica. Per tutta la durata dell’incarico, presidente e componenti diversi da quelli di diritto non possono esercitare, a pena di decadenza, alcuna attività professionale, imprenditoriale o di consulenza, nel settore dello sport professionistico, nonché ricoprire incarichi negli organi di giustizia sportiva negli ambiti soggetti a vigilanza”.

Le dichiarazioni. È la vittoria di Abodi (e Giorgetti). Il ministro dello Sport in mattinata, aveva detto, parlando durante la 19esima edizione del Festival dell’Economia di Trento: «Il soggetto che ci apprestiamo a costituire e si costituirà dopo il percorso parlamentare, non tocca l’autonomia, che dobbiamo rispettare. Riconosciamo il profilo privato dell’autonomia nella determinazione dei criteri e degli indicatori che dovranno essere verificati dal Consiglio federale. Non c’è una nostra invadenza, non a caso non si chiamerà Autorità, anche perchè le autorità hanno competenze molto più articolate. Sarà una commissione indipendente, ma quello che conterà sarà la sostanza: vogliamo dare un contributo per garantire un risultato finale, un obiettivo finale che è condiviso da tutti. Non sono interessato alle nomine, ma sono interessato a contribuire a cambiare registro, e poichè l’obiettivo è comune, sono convinto che riusciremo a trovare un equilibrio. Il lavoro di questa Commissione ci metterà nella condizione di consegnare nelle mani della Federazione, ovvero della Giustizia federale, considerazioni oggettive e trasparenti su cui queste si potranno basare per fare le proprie valutazioni».

 

 

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