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Agcom: multa salata a uno sponsor Salernitana. Iervolino tra pensieri e danni all’immagine

L'Autority infligge una sanzione amministrativa di quasi 400.000 euro a una società che si occupa di giochi e scommesse: club estraneo a vicenda. Il patron confida ad amici: la retrocessione un grave danno alla mia immagine. E con Briatore incontra Pastorello. La rincorsa a Sogliano e l'incarico a Colantuono

Da mesi Danilo Iervolino, definito appena la scorsa estate (a Rivisondoli, in un convegno davanti a Gravina e Petrucci) dall’amico Francesco Fimmanò «il tycoon che con le sue idee rivoluzionerà il calcio italiano», con amici e imprenditori si lamenta del grave danno d’immagine subito a causa della disastrosa stagione della Salernitana e dalla (pseudo) contestazione ricevuta (!?!), una rovinosa sequela di azioni e contraddizioni la cui responsabilità più volte ha provato a scaricare addosso ad altri: e così il tycoon del calcio italiano pare non voglia proprio più saperne di vedere il proprio nome accostato al club che alla serie A ha dato addio quasi ancor prima di cominciare la stagione, e del resto la serie B regala una vetrina così opaca che no, assolutamente il gioco (e i soldi, e l’immagine) non vale proprio la candela. Per questo, pur lentamente consumandosi da mesi in uno stucchevole “lascio non lascio”, “lascio o raddoppio”, “cedo o non cedo” – balletto mediato e accompagnato dall’altrettanto stucchevole e abituale grancassa – una decisione l’avrebbe (pare) presa: il proprio volto, le proprie parole, la propria immagine insomma, saranno sempre più lontane dal calcio, e soprattutto dalla Salernitana. Per questo, sia pur costretto a restare proprietario del club – visto che di offerte reali nemmeno a parlarne – sta valutando una sorta di traslazione delle quote del club attraverso un’altra tipologia di soggetto giuridico. Su tempi e modalità dell’operazione si valuta, si riflette, (intanto la scorsa settimana il patron ha incontrato con l’amico Flavio Briatore il procuratore Federico Pastorello ma da questo incontro pare nulla di concreto, per quanto riguarda l’area tecnica l’obiettivo-idea è Sean Sogliano, già tra i papabili due anni fa, leggi qui, ma poi depennato in favore di De Sanctis su caldeggiamento di Alessandro Moggi e ancora, a Colantuono è stato offerto un nuovo ruolo sul quale l’attuale mister della prima squadra riflette chiedendo garanzie), si (ancora) aspetta. L’operazione avverrà. Forse. Ma forse non subito. È certo invece che il danno economico creato dalla scellerata gestione finanziaria-sportiva, tradottasi in desolante retrocessione, spargerà i propri pesanti effetti nel tempo; da subito però c’è da suturare anche il danno d’immagine personale.

A proposito d’immagine. Chissà se tra i danni all’immagine – di Danilo Iervolino o della Salernitana di Danilo Iervolino? – rientrerà anche un provvedimento appena preso dall’Agcom. L’Autority per le Garanzie nelle Comunicazioni ha comminato infatti una salatissima sanzione amministrativa nei confronti di uno degli attuali sponsor della Salernitana: è infatti di 388.453,92 euro la cifra della sanzione che la società “Vincitu Srl” dovrà pagare “per aver violato le disposizioni contenute nell’articolo 9 del decreto legge 12 luglio 2018 numero 87, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2018, numero 96”. In poche parole, violazioni alle norme e prescrizioni del “Decreto Dignità” nella parte in cui è regolato il contrasto alla ludopatia, al gioco d’azzardo, ove è contenuto il divieto di forme di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse effettuata su qualunque mezzo incluse le manifestazioni sportive e che dall’1 gennaio 2019 contempla anche il divieto alle sponsorizzazioni di eventi, attività e manifestazioni anche sportive. “La gravità della violazione – si legge nella delibera numero 121/24 che fa riferimento alla contestazione numero 14 del 2023 – si rileva con il comportamento posto in essere dalla società Vincitu srl e deve ritenersi di entità elevata in quanto il bene giuridico protetto dalla norma, ossia il contrasto alla ludopatia, esige una tutela rafforzata proprio al fine di evitare effetti pregiudizievoli in danno dei consumatori”.

È opportuno precisare che i comportamenti sanzionati dall’Autority – per un beffardo scherzo del destino la sede centrale è proprio a Napoli, e al Centro Direzionale di Napoli c’è anche la sede legale della Vincitu srl – non riguardano assolutamente il rapporto di sponsorizzazione in essere con la Salernitana, dunque la società granata è totalmente estranea alla vicenda. L’irrogazione della pesante sanzione (388.453,92 euro) è infatti relativa ai “due illeciti commessi da Vincitu srl in relazione al rapporto contrattuale stipulato con la Top Ads Ltd”. Due illeciti sanzionati, sui cinquanta rapporti oggetto dell’iniziale contestazione-indagine avviata dall’Agcom.

Il procedimento nasce a febbraio 2023 dopo una segnalazione al Nucleo speciale della Guardia di Finanza che si occupa di editoria nella quale venivano denunciate “presunte violazioni dell’articolo 9 del Decreto Dignità effettuate attraverso diversi accordi di promozione di contenuti, in relazione a pubblicità di vincite realizzate su casinò online”. Dalle prime indagini emergeva – scrive l’Autority – come la Guardia di Finanza “evidenziava il sostanziale ruolo che Vincitu srl assume, nel contesto di riferimento, nel quale si porrebbe come trade d’union tra il soggetto estero Top Ads LTD e i creator italiani per l’attività di pubblicazione di gioco d’azzardo (per conto degli affiliati della società maltese) sulla piattaforma Twitch”. Da febbraio 2023 partivano così una serie di indagini. Prima un’ispezione della Finanza (maggio 2023) condotta insieme ai dirigenti dell’Autority nella sede legale di Vincitu srl, poi l’atto di contestazione (1 agosto 2023, quindi una settimana prima dell’ufficializzazione dell’accordo di sponsorizzazione tra Vincitunews – sigla di testata giornalistica regolarmente registrata presso il Tribunale di Napoli che appartiene a Vincitu Group – e la Salernitana, un accordo legittimo e previsto dalle norme, accordo raggiunto nonostante vi fossero altre offerte, anche dallo stesso settore merceologico, a cifre pare persino più alte), le dettagliate memorie difensive del gruppo fondato da Vincenzo Saviano, la relazione del nucleo speciale della Finanza (1 dicembre 2023), la nota (aprile 2024) dell’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane e tutta un’altra serie di lunghe interlocuzioni, indagini e richieste, fino al provvedimento preso lo scorso 30 aprile dall’Autority e firmato dal presidente Giacomo Lasorella. Quasi 400mila euro di sanzione amministrativa (Vincitu srl ha scelto di non pagare la misura ridotta prevista dall’articolo 16), importo che corrisponde al 20% del valore della pubblicità risultante dai due contratti che hanno violato l’articolo 9 del Decreto Dignità, dunque il 20% di 1.942.269 euro, i contratti sono quelli stipulati con la società Top Ads Ltd che ha sede a Malta per i siti di gioco “Wincasino” e “Betroom”. Per gli altri 48 rapporti contrattuali (accordi per la promozione di giochi pubblici a distanza per conto del concessionario Vincitu srl siglati con soggetti terzi, e contratti di “web affiliazione”) nessuna delle iniziali contestazioni ha trovato poi ragione in provvedimenti perché dalle verifiche non è emerso nulla.

La scritta Vincitunews comparirà sulle maglie della Salernitana per le ultime due partite di campionato di serie A e poi sarà addio: il contratto stipulato lo scorso agosto e ufficializzato con poche righe sul sito della società granata senza però dichiarazioni ufficiali, a differenza di altri accordi di sponsorizzazioni, è infatti in scadenza. La decisione di non rinnovare non è quindi riferita a questo provvedimento dell’Agcom.

L’accordo di sponsorizzazione tra Vincitu e Salernitana per una cifra (mai resa nota ufficialmente) intorno ai 400mila euro – visto il carnet pubblicato dal club la scorsa estate nel quale si fissavano i prezzi a seconda della collocazione del marchio sulla maglia – era stato ufficializzato solo a poche ore dall’esordio ufficiale stagionale ad agosto in Coppa Italia contro la Ternana ma non in tempo utile per comparire già nella sfida contro gli umbri. Una corsa contro il tempo. Vincitunews secondo sponsor di maglia (in ossequio al Decreto Dignità, non è possibile pubblicizzare direttamente un marchio riferito a giochi e scommesse), il marchio di un’azienda del Vallo di Diano (Dianflex) sulla manica della maglietta, sul retro invece la scritta Ecampus mentre il club era ancora alla ricerca del primo sponsor, un accordo per il quale la Salernitana chiedeva inizialmente un milione e trecentomila euro. Proprio contro la Ternana, per non lasciare disadorna la maglia, in bella mostra compariva così, a mo’ di tampone, la scritta Forbes, denominazione di un prodotto editoriale di proprietà Iervolino.

Una ricerca lunga, confusa, affannata (un primo resoconto a luglio, leggi qui, prima di un lungo approfondimento). E vana, quello per il primo sponsor. Eppure a fine giugno, in occasione del lancio della campagna abbonamenti, l’amministratore delegato Maurizio Milan aveva detto: «Stiamo definendo in queste ore la questione sponsor, a partire da quello principale sulla prima maglia. È stata una piacevole sorpresa. Abbiamo ricevuto un overbooking di richieste per la prima maglia ma non è possibile mettere tanti marchi, lo spazio quello è e ci spiace dir di no. Anche per una questione di rispetto verso le aziende – molte del territorio – che hanno creduto nella Salernitana e intendono investirvi, stiamo definendo tutti i dettagli. Entro la fine della prossima settimana definiremo e annunceremo tutto».

A dispetto del decantato overbooking invece, la soluzione al nodo dello sponsor principale sarebbe arrivata solo in corso d’opera, a cifre assai più contenute rispetto alle richieste, e con una scelta “interna”. Ballerina e precaria la panchina granata – 4 allenatori 4 – e ballerine e precarie anche le versioni della maglia: si potrebbe dire come la paradossale stagione granata abbia seguito un filo “logico-improvvisato” un po’ ovunque. Per l’esordio in Coppa Italia sulla maglia ecco spuntare la scritta Forbes, poi, nell’esordio in campionato a Roma, come primo sponsor in bella mostra Civitus, marchio di un’azienda che opera nel campo assicurativo nella disponibilità di Alessandro Civitella, amico di Danilo Iervolino (e in precedenza, del fratello) ed entrato nel consiglio di amministrazione della Salernitana. Una soluzione anche questa raggiunta senza una comunicazione ufficiale, e senza aver mai reso ufficialmente note le cifre dell’accordo. Un’altra soluzione ballerina però, visto che a febbraio il marchio sarebbe scomparso dalle maglie della Salernitana per lasciar spazio al marchio Dianflex “promosso” (8 febbraio) così da sleeve sponsor (sponsor sulla manica) a main sponsor. Anche questa girandola di sponsor, non proprio un bel segnale di immagine…Per Danilo Iervolino, o per la Salernitana?

 

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