Italia, il ballo di Tokyo e il sorpasso francese

Azzurra ha conquistato 40 medaglie e regalato grandi emozioni. Nel medagliere il sorpasso della Francia proprio nell'ultimo giorno. Il flop delle nazionali
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Il sorpasso. Stavolta pareva fatta. E invece è successo. Di nuovo. Proprio all’ultima giornata di un’edizione che per Azzurra è stata da record. Quaranta medaglie, mai prima di Tokyo l’Italia aveva conquistato così tanti podi in un’Olimpiade. Quaranta medaglie e 10 d’oro, tre in meno di Sidney 2000. Eppure anche lì i cugini d’Oltralpe a mettere il naso più avanti, di un pelo ma davanti: stesso numero di ori ma 6 in più d’argento. È una sfida nella sfida, si ripete ogni quattro anni. Francia e Italia ad annusarsi, a prendersi e sorpassarsi. A misurarsi. Stavolta sembrava fatta, l’Italia finalmente avanti nel medagliere. E invece no, neppure stavolta. La Francia un’altra volta davanti. Controsorpasso.

Amaro, ancor più amaro perché arrivato proprio nell’ultima giornata. La Francia pareggia le 10 d’oro dominando la finale di pallamano femminile, due argenti in più però le regalano l’ottavo posto scavalcando così la Germania e l’Italia, “ferma” a dieci d’argento, decima nel medagliere finale a dispetto delle 7 medaglie in più complessive rispetto ai cugini francesi. Numeri e calcoli che significano poco, è vero. Vero però pure il contrario, perché nell’accesa contesa (anche) sportiva tra due nazioni cugine, vicine ed eternamente rivali, si nascondono esempi e storie da prendere ad esempio. Per entrambe.

Se la Francia ha ammirato e visto con invidia la splendente Italia sudare e vincere nella marcia, volare nell’alto e sfrecciare nella velocità, se stupita s’è vista finalmente superata nell’atletica leggera dopo decenni di predominio, l’Italia ha però alzato bandiera bianca nella scherma, la pedana dove le due nazioni sono le più medagliate di sempre alle Olimpiadi. Non è una medaglia che fa il giudizio, a volte è una stoccata a fare la differenza. Stavolta però l’Italia del fioretto, della spada, della sciabola, ha proprio ammainato bandiera. Polemiche e veleni, le prove di squadra come un manifesto inconfutabile di una crisi senza precedenti: non accadeva dal 1980 che l’Italia tornasse a casa senza un oro nella scherma. Lì dove la Francia è tornata a fare la voce grossa, lì dove l’Italia dovrà rinnovarsi nell’intero movimento per ritrovare la stoccata vincente.

Sotto una pioggia d’oro negli sport di squadra: è così che la Francia saluta Tokyo. Da grandeur. Oro nella pallavolo maschile, dodici atleti di cui undici hanno giocato in Italia. Che dal ’90 è stata capofila mondiale del movimento e che a Tokyo ha definitivamente ammainato bandiera bianca, dopo sei edizioni nelle quali aveva colto almeno la semifinale, senza mai raggiungere l’oro che avrebbe dovuto e potuto conquistare. C’è riuscita invece la Francia, al primo colpo. Come due colpi indelebili l’ha lasciati nella pallamano: oro nel torneo maschile, oro in quello femminile. Due squadroni come quello del basket maschile, bagnatosi d’argento, il terzo argento olimpico della pallacanestro francese, superata anche stavolta solo dagli Usa. Francia medaglia di bronzo anche nel basket donne. Francia protagonista in tutti gli sport di squadra olimpici, quelli che descrivono il livello del movimento sportivo di una nazione. È vero, i francesi hanno dalla loro il “vantaggio” di pescare risorse, talenti ed energie dai territori delle antiche colonie; è vero però che le strutture sportive, i centri federali, lo sport di base e nelle scuole hanno un livello che in Italia non esiste. Basterebbe guardare come la pratica sportiva venga favorita nelle scuole, sin dalle primarie. E poi che differenze: in Francia il calcio è campione del Mondo eppure non chiede aiuti, sostegno allo Stato, non chiede di diventare una enclave come il calcio azzurro che adesso da Draghi si aspetta provvedimenti (finanziamenti, rateizazzioni, differimenti) nell’ordine di un miliardo di euro. Perchè alla fine dei Giochi, l’Italia tornerà a disperarsi e a discutere solo di pallone. Club privati che arrivano sull’orlo del baratro e poi chiedono di essere aiutati. La vittoria della nazionale agli Europei a coprire ancora una volta le magagne. Eppure non c’è solo la nazionale di calcio. L’Italia però lo ha dimenticato, a Tokyo le rappresentative di squadra hanno fatto – ad eccezione del basket – una magra figura. Eppure quando in campo scende una staffetta – di atletica, di nuoto, di ciclismo – l’emozione aumenta, il trasporto diventa ebrezza.

L’Italia che a Tokyo ha colto medaglie ogni giorno, l’Italia che a Tokyo ha conquistato quaranta medaglie, l’Italia che a Tokyo s’è lasciata ammirare dal Mondo, è mancata, è crollata proprio negli sport di squadra. Nessuna nazionale ha raggiunto almeno le semifinali: un flop nel volley maschile e femminile, una delusione nella pallanuoto maschile, delusione mancata nel settore femminile solo perché l’Italia non s’era nemmeno qualificata, così come nel calcio, che di olimpico però ha ben poco. L’Italia si congeda al decimo posto finale e dà appuntamento tra tre anni, a Parigi 2024. Tre anni per provare a costruire rappresentative vincenti. Tre anni per presentarsi all’Olimpiade con un gioco (anche) di squadra. Tre anni magari per servire il sorpasso più amaro ai cugini di Francia, sfidarli almeno nei tornei di squadra. È quasi utopia. Eppure, prima di Tokyo, pensare di vincere i cento e la staffetta 4×100 sarebbe stata molto più di un’utopia. Follia, ecco. Ne servirebbe un po’, insieme a molto coraggio. Non serve specchiarsi, serve costruire. In qualche caso (scherma, pallavolo) ricostruire.

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