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Gol, rossi, rigori e incidenti: Den Haag-Excelsior da infarto. In Olanda la partita più folle della stagione

Lo spareggio per la promozione in Eredivisie mentre si giocava Pisa-Monza: il trionfo degli ospiti sotto di tre gol a 10' dalla fine. Decisivi i calci di rigore, poi l'invasione di campo, arresti e feriti

Otto gol di cui sei nei tempi regolamentari, l’ultimo segnato nell’ultimo minuto di recupero dagli ospiti che un minuto prima avevano perso un giocatore perché espulso. Due gol nei supplementari. Un rigore assegnato al Var ma fallito. Due espulsioni. Diciotto calci di rigore per assegnare la vittoria. Due volte partita sospesa per incidenti e lancio di oggetti. Incidenti poi divampati al fischio finale, i tifosi di casa sotto il settore ospiti a lanciare fumogeni, petardi e aste, la polizia in assetto anti-sommossa sul prato a sedare i disordini, il resoconto finale riporta feriti (non gravi) e arresti. Così, mentre Pisa e Monza si preparavano all’Arena Garibaldi Romeo Anconetani all’ultimo spettacolare, emozionante e vibrante atto del campionato di serie B, in Olanda terminava Ado Den Haag-Excelsior: la più rocambolesca delle partite, un caleidoscopio di emozioni e colpi di scena che la candidano alla partita più folle della stagione calcistica europea. A trionfare è la squadra che al minuto 79’ era sotto di tre gol. Sensazionale, più che folle: almeno è questo l’aggettivo più volte utilizzato dal commentatore olandese – stupito, sfinito, stremato – alla fine di una gara durata oltre due ore, gara trasmessa sul canale Espn.

È l’ultimo atto del campionato, in palio l’ultimo posto in Eredivisie, la serie A olandese. Si gioca a L’Aia, nel Carl Jeans Stadion, sono tutti occupati i quindicimila posti dello stadio. Reduci dal pareggio della gara d’andata (1-1), si sfidano i padroni di casa dell’Ado Den Haag e l’Excelsior, la terza squadra di Rotterdam (in casa gioca in uno stadio da 3.500 posti), seguita a l’Aia da un migliaio di tifosi. Sono di fronte in una sfida senza domani, è davvero l’ultimo atto di un campionato logorante. In Eerste Division – la serie B serie olandese – hanno chiuso quarta (Den Haag) e sesta (Excelsior), separate appena da un punto: hanno attacchi atomici, per dire il centravanti dell’Excelsior è il 22enne Dallinga che ha segnato già 35 gol e la punta di diamante dell’Ado si chiama Verheydt e di reti ne ha già realizzate 32. Hanno però anche difese colabrodo, insomma tutto in perfetto dna olandese. Puntano a seguire le neo-promosse Emmen e Volendam, sono arrivate all’ultimo atto non da teste di serie nel tabellone spareggi che aveva come favorita la terz’ultima dell’Eredivise, l’Heracles, eliminato invece al secondo turno degli spareggi dall’Excelsior (nel primo fatto fuori il Roda) che punta a ritornare in serie A dopo tre anni mentre punta a rientrarci dopo un anno l’Ado Den Haag che nel primo turno degli spareggi ha fatto fuori il Breda e nel secondo l’Eindhoven. La finale d’andata è finita in pareggio: 1-1, molto nervosismo e poche emozioni se non il gol del pareggio ospite, naturalmente in pieno recupero.

In pieno controllo del match, ad un passo dalla promozione sembra l’Ado Den Haag nella sfida di ritorno. È il minuto 79’ dell’ultimo atto, i tifosi di casa si preparano già all’invasione festosa. Eppure a inizio gara avevano tremato, perché al minuto 29’ l’arbitro – richiamato al Var – aveva assegnato un rigore all’Exclesior per fallo di mano di Amofa: decisione controversa e contestata, tanto da provocare i primi disordini e lancio di fumogeni e oggetti dai settori dei tifosi di casa subito dopo un boato. Perché il capocannoniere Dallinga dal dischetto s’era fatto ipnotizzare da Wentges, il portiere dell’Ado bravo a respingere il tiro e poi incredulo pure lui sulla ciabattata dell’attaccante a porta vuota. Proteste, disordini, un continuo e pericoloso lancio di oggetti: partita sospesa per dieci minuti. Sedati gli animi, ripulito il prato, si riprende.

E inizia la valanga. Come scosso dalla paura, il tridente Verheydt-KishnaSteijn inizia a bombardare la porta avversaria, van Gassel impotente e trafitto per due volte in 5’, prima da un’incornata di Verheydt, poi da un diagonale di Pires. È 2-0 all’intervallo. Quarantacinque minuti separano l’Ado dall’Eldorado dell’Eredivisie. L’agognata promozione è a portata di mano, il pronostico pare una certezza quando al minuto 46’ – il primo minuto della ripresa – l’Ado centra il tris con una combinazione Kishna-Steijn. Il profumo del trionfo riempie lo stadio, cori e applausi si sprecano come i fiumi di birra nelle strade e nei bar de L’Aia dove altre migliaia di tifosi stanno seguendo una partita che pare diventata una mattanza. L’allenatore dell’Excelsior, Dijkhuizen, fa tre cambi disperati al minuto 63 mentre il collega Franken raccomanda ai suoi di stare calmi, la partita è incanalata, è in discesa ma mai dire mai. Asante però non ci sente, si becca due gialli in due minuti, l’Ado è avanti di tre gol ma resta in dieci negli ultimi venti minuti di gara. L’Excelsior ci prova ma nulla, la palla non entra mai, nemmeno per il gol della bandiera. Sventolano quelle dei tifosi dell’Ado Den Haag, la festa è già iniziata allo stadio, il vento spira a favore.

È un attimo, un istante. Sembra un pallone innocuo, invece s’infila nell’angolino, spedito dal limite. È il minuto 79’ quando Azarkan segna: è 1-3, potrebbe essere semplicemente il gol della bandiera, invece diventerà la rete che (poi) capovolgerà tutto. Intanto passano soli due minuti e l’Excelsior rientra in partita grazie al gol di Niemeij. I tifosi dell’Excelsior si destano, quelli del Den Haag iniziano a tremare, a pensare: vuoi vedere che? Restano sette minuti di gioco, il fraseggio salta per aria, falli e interruzioni, interruzioni e falli. Si arriva al recupero, 4 minuti. Nel secondo l’Excelsior pare perdere ogni speranza quando l’arbitro mostra il rosso a Chacon. Dieci contro dieci, a due minuti dal fischio finale: molti tifosi del Den Haag stanno preparandosi all’invasione, calano dagli spalti sul prato, sono maldestramente tenuti a freno dalla polizia. Suona l’ultimo minuto di recupero quando piove un pallone in area: è come una preghiera disperata che il capocannoniere Dallinga raccoglie. Incorna, fa gol di testa, fa 3-3. Sembra folle ma è tutto vero.

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Tutto vero, purtroppo: i tifosi di casa protestano, non si tengono, molti sono già in campo, l’arbitro Makkelie sospende la gara, le forze di polizia faticano a tenere il controllo, dagli altoparlanti dello stadio arriva l’ultimatum: “se non rientrate sugli spalti la partita finisce così, finisce con la partita persa”. I tifosi dell’Ado Den Haag tornano ai propri posti, sembrano rianimarsi quando Komljenovic riporta in vantaggio i padroni di casa. Ripresi per i capelli, si sono riportati in vantaggio ribaltando ancora una volta l’inerzia della sfida, una sfida bizzara, folle. Destinata a non finire mai. Quando Redouan El Yaakoubi segna di testa il gol del 4-4 mancano 7’ alla fine dei supplementari. Nessuna delle due squadre vorrebbe andare ai rigori, nessuna vuole giocarsi la promozione dal dischetto. E invece eccoli quegli undici metri, la distanza tra la paura e l’estasi, la differenza tra la gioia e il dolore.

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Diciotto volte, per diciotto volte il pallone sarà sistemato sul dischetto il 29 maggio del 2022 allo stadio Carl Jeans de L’Aia. Comincia l’Excelsior che segna, non sbaglia anche il Den Haag. Al terzo turno sbaglia Eyongo, i tifosi di casa esultano ma l’urlo resta strozzato in gol perché sbaglia pure Moreo. Come alla roulette russa, si prosegue, fino all’ultimo colpo. Per cinque volte non sbaglia nessuno. Si arriva al rigore numero nove della serie: Horemans fa centro, Amofa ciabatta e si fa respingere il pallone da van Gassel. Sono passate due ore e trenta dal fischio d’inizio della partita: la partita più folle della stagione europea si chiude così. Con la vittoria di un indomito e incredulo Excelsior che era sotto di tre gol a dieci minuti dalla fine: festeggia la promozione in Eredivisie mentre sul prato teppisti vestiti da tifosi di casa si fiondano verso il settore ospiti lanciando petardi, aste e fumogeni con i giocatori dell’Den Haag che se ne stanno piantati sul prato, increduli e in lacrime. Finisce così, con i reparti di polizia anti-sommossa in azione: feriti e arresti a riempire il resoconto. Il tabellino dice 3-3 al 90’, 4-4 al 120’, 7-8 i rigori. È il tabellino di Den Haag-Excelsior, la partita più folle della stagione europea (qui il video).

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