Derthona, la rotonda e il palasport di De Luca

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Se fosse un gioco, nel porre all’attenzione le prime due foto e formulando la domanda di rito – “trova le differenze “ – la risposta verrebbe facile, sarebbe scontata. “Nessuna, sono solo due rendering, due semplici immagini di palasport rese nella foto da un’operazione grafica”.

Ovvero, quello che sarà quando l’opera sarà compiuta, ultimata, finita, consegnata. Cioè quando il progetto, dopo il plastico, dopo le parole, dopo le promesse, diventerà realtà. Ad essere onesti, l’unica differenza sostanziale nelle prime due foto starebbe nella scritta. In una si legge il nome Derthona, nell’altra PalaSalerno.

PalaSalerno

Derthona. Si chiama così la squadra di basket di Tortona, centro di ventisettemila anime in provincia di Alessandria. Lo scorso anno la matricola Derthona basket è arrivata sino alle semifinali playoff scudetto nel campionato di A/1. Da matricola, è stata la sfavillante sorpresa della stagione, arrivata persino a giocarsi in finale la Supercoppa. Ha sculacciato la grande Bologna e messo paura a Milano. Seguita da quasi tremila tifosi, è stata però costretta a giocare per tutta la stagione lontano da casa. Perché il vecchio palazzetto è inadeguato. Però animo in campo e fuori, in costruzione c’era e c’è il nuovo.

Dopo l’annuncio a fine 2018, dopo la convenzione urbanistica, dopo l’esproprio dei terreni, e dopo aver espletato tutti gli adempimenti burocratici, i lavori sono iniziati un anno e mezzo fa. L’opera, interamente finanziata (20 milioni di euro) dalla proprietà del club – la munifica proprietà Gavio – consiste in un palazzetto da 5000 posti, una palestra da 400 posti e poi di un’altra serie di opere e impianti. Una “Cittadella dello Sport” vera e propria su un’area di 68mila metriquadri, da mettere a disposizione dell’intera comunità: altri impianti sportivi, padiglioni per ristorazione e spettacolo, verde e persino un laghetto artificiale. La consegna prevista nel 2023.

I lavori – come testimoniato dalle foto successive – sono iniziati per davvero e sono a buon punto. Roba da non crederci. Però. C’è sempre un però.

COSTRUZIONEESTERNOFATTO

Se non fossimo in Italia, esclameremmo: come è possibile? Però appunto, siamo in Italia e dunque. Dunque il completamento dell’opera e la consegna della cittadella sono finite imprigionate in un labirinto. Tutta colpa di un rimpallo tra Provincia di Alessandria e Anas, tutta colpa di un pezzettino infinitesimale di terreno dove dovrebbe sorgere una rotonda necessaria alla viabilità. Da nove mesi il sindaco di Tortona chiede notizie, da nove mesi bussa a tutte le porte. Niente, niente ancora.

Se fosse un gioco, la soluzione ci sarebbe. Magari il sindaco potrebbe telefonare al governatore della Campania ed ex sindaco di Salerno. È dall’inizio del nuovo secolo, sono passati 22 anni – che presenta e ripresenta plastici, progetti. Rendering. S’è perso il conto per il Palasport di Salerno, qualcuno l’ha persino definito “PallaSport”. Però che volete che sia per Vincenzo De Luca, una rotonda? Detto pure “Vicienz a funtan”, di rotonde lui ne ha fatte costruire a migliaia. Ovunque. I rendering sono soltanto uno (s)piacevole passatempo. Un gioco.

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